Cavernago, indagato l’automobilista: l’accusa è omicidio colposo plurimo

Il 43enne di Montello che era alla guida della Peugeot, urtata di striscio dalla Cordoba prima del tragico schianto di Cavernago, è indagato per omicidio colposo plurimo.

Lo ha deciso lunedì mattina il pubblico ministero che si occupa del caso, Maria Esposito. Si tratta di un atto dovuto, come capita praticamente sempre in caso di incidenti mortali. Il 43enne, che proveniva dalla direzione opposta, era rimasto praticamente illeso. Il magistrato ha anche deciso che sul corpo delle vittime non sarà eseguita l’autopsia, non essendoci dubbi sulle cause della morte. Le salme vengono pertanto restituite ai familiari.

Jeerasa Sottocorna, la diciassettenne di Palosco che ha perso la vita nel terribile schianto della notte fra sabato e domenica, era nata in Thailandia. Da tutti era conosciuta come Susanna: in Thailandia aveva vissuto con i genitori fino al 2003 a Koh Samui, un’isola a Sud del Paese che la ragazza non aveva dimenticato. Ma in Bergamasca, in questi anni Susanna aveva costruito relazioni importanti con amici a cui era molto legata e che ora non si danno pace.

L’incidente è avvenuto dopo l’urto con una Peugeot: l’auto su cui viaggiava s’è schiantata contro lo spigolo del muretto di cinta di una cascina disabitata. Il muso della Seat Cordoba si è piegato in due e l’impatto non ha lasciato scampo al conducente, Sunny Kumar, indiano di 22 anni residente a Calcinate. Ferito in modo grave un terzo amico che si trovava sul sedile del passeggero: Kawal Preet Singh Sidhu, indiano di 18 anni di Carobbio degli Angeli, ricoverato in prognosi riservata al Papa Giovanni XXIII.

«Mia figlia - racconta il papà Massimo Sottocorna - si era adattata molto bene a Bergamo, dopo il trasferimento dalla Thailandia. Era sempre circondata da tanti amici». Un’infanzia e un’adolescenza felici quelle trascorse da Jeerasa, prima in Thailandia e poi nella Bergamasca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA