La storia: «Io, operaio esodato
caduto nella morsa delle slot»

Frequenta corsi di gestione informatica del magazzino, ha preso da poco la patente del muletto, sventaglia al mondo curricula su curricula. Ma soprattutto «mi sto buttando anima e corpo nel gruppo di auto mutuo aiuto contro il gioco per tenere la testa occupata».

Frequenta corsi di gestione informatica del magazzino, ha preso da poco la patente del muletto, sventaglia al mondo curricula su curricula. Ma soprattutto «mi sto buttando anima e corpo nel gruppo di auto mutuo aiuto contro il gioco per tenere la testa occupata».

Storie di esodati. Esodati caduti nel gioco d’azzardo. Il lieto fine (a metà, però) c’è, nella storia di Gaspare. È a metà perché lui un lavoro non ce l’ha e a tutti quei curricula finora ha risposto una sola ditta, facendogli poi sapere di avere scelto un altro più giovane di lui. Il che non è difficile, quando si hanno 55 anni. L’altra metà (quella bella) della storia è che Gaspare il gioco d’azzardo se l’è lasciato alle spalle da tre anni. E oggi aiuta chi vuole uscirne, proprio come lui.

Ma prima l’inizio. L’inizio, per Gaspare, sono le lacrime dell’ex ministro del Welfare Elsa Fornero, sgorgate quando stava per annunciare quel «sacr...», il sacrificio richiesto agli italiani con la manovra pensionistica. Gaspare non ha dubbi sull’ordine dei rettili diapsidi al quale associare dette lacrime: «Ho lottato quattro anni contro la dipendenza del gioco d’azzardo e ancora oggi mi ritrovo sulla soglia della povertà, questo grazie a questa manovra scellerata».

Lui di mestiere faceva il responsabile magazzino in una ditta metalmeccanica della Bassa, dove vive. Era anche delegato sindacale «e mi sono firmato il licenziamento, perché gli accordi erano diversi: mi mancavano 18 mesi ai 40 anni e ora mi ritrovo che devo lavorarne altri cinque, di anni». In realtà si ritrova senza più un lavoro e con la pensione che si allontana sempre più. Con il terrore di arrivare al giorno in cui (a metà maggio) non avrà più diritto alla mobilità, l’unica sua fonte di reddito. E di ricadere nel baratro del gioco.

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