Cronaca
Giovedì 23 Aprile 2009
La scuola superiore
cambia faccia
La scuola secondaria superiore della Bergamasca cambierà volto nei prossimi mesi. L'obiettivo è di riorganizzare la rete scolastica, sia per aderire alle direttive della riforma in via di attuazione, sia per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio. Per saperne di più leggi L'Eco in edicola oggi.
La scuola secondaria superiore della Bergamasca cambierà volto nei prossimi mesi. L'obiettivo è di riorganizzare la rete scolastica, sia per aderire alle direttive della riforma in via di attuazione (che dovrebbe entrare in funzione nel settembre 2010), sia per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio.
Il sistema dei licei vedrà la soppressione di quelli «economici» e «scientifico tecnologico», mentre ci saranno il liceo artistico quinquennale, il liceo musicale e coreutico e quello delle scienze umane.Modifiche più significative nel sistema degli Istituti Tecnici, probabilmente divisi in due settori (economico e tecnologico), a loro volta suddivisi in undici indirizzi. Cambieranno anche i Professionali, previsti di durata quinquennale, con due settori (industria e artigianato e servizi) e sei indirizzi. Tuttavia, già dal 2009 in via sperimentale sarà possibile attivare corsi di istruzione e di formazione professionale, già presenti nel Cfp regionali ma anche in alcuni istituti statali, con qualifica dopo i tre anni di corso, diploma professionale dopo il quarto e la possibilità di frequentare un quinto per accedere all'università.
Luigi Roffia, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, ha commentato: «Dobbiamo ridisegnare il complesso dell'offerta scolastica della nostra provincia. Per esempio, se il "Pacati" di Clusone, l'Istituto di Gazzaniga e il "Piana" di Lovere hanno indirizzi simili, bisogna chiedersi se vale la pena accorparli, se è davvero un'economia, cosa succede al servizio e agli organici...». Roffia ne ha già parlato ai presidi delle scuole secondarie superiori.
Il piano va predisposto entro il 30 giugno, per permettere alla Provincia di fare le sue considerazioni e restituire il piano a settembre in modo che possa essere approvato alla fine di ottobre. Bisogna fare chiarezza al più presto perché le famiglie devono fare le loro scelte al momento dell'iscrizione a scuola.
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