La rivista del Comune di Bergamo
«Stampata a Roma: che senso ha?»

Che senso ha far stampare a Roma la rivista e il calendario del Comune di Bergamo? Lo scrive una nostra lettrice, titolare di una stamperia in terra Orobica. Da esperta parla di «pessima qualità degli stampati» e del buco del calendario «disegnato e non forato. Ce lo buchiamo noi?».

Che senso ha far stampare a Roma la rivista e il calendario del Comune di Bergamo? Lo scrive una nostra lettrice, titolare di una stamperia in terra Orobica. Da esperta parla di «pessima qualità degli stampati» e del buco del calendario «disegnato e non forato. Ce lo buchiamo noi?».

La lettera

«So di essere un po’ polemica, e ho già visto sul giornale l’intervento di un altro lettore sull’argomento, ma vorrei ribadire tutta la delusione di una cittadina, titolare e socia di una azienda grafica storica bergamasca, che si vede recapitare rivista e calendario del Comune di Bergamo stampati a Roma.

Non metto in dubbio che ci sia stata una gara regolare per l’assegnazione della commessa (la mia azienda non è stata interpellata, ma non è un problema).

Spiace che il lavoro sia stato affidato ad una azienda di Roma, quando l’eccellenza delle stamperie è nella nostra provincia. Probabilmente le condizioni economiche avranno dettato la scelta, ma permettetemi di sottolineare la pessima qualità degli stampati e anche la scelta di produrre a grande formato, con grammature diverse per la copertina e gli interni.

Riscontro poi l’originalità di simulare il forellino per appendere (disegnato, appunto, anzichè forato). Forse il cittadino che vorrà appendere (magari in cantina) il calendario, dovrà bucarlo con apposite punte o forbici!?!?!

Io non lo appenderò di certo (si capiva, vero?) e ritengo, come l’altro lettore, e, forse, come molti altri cittadini, che questi prodotti siano uno spreco e che non abbiano alcuna utilità, fuorché, appunto, le prime battute autocelebrative della imminente campagna elettorale.

Cordiali saluti».

Liala Bonfanti

Novecento Grafico sas

Bergamo

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