La rabbia dei tassisti contro Uber
In Italia sono pronti allo sciopero

La rabbia dei tassisti contro Uber è sfociata in manifestazioni violente a Parigi. Sono scesi in piazza anche gli autisti delle auto bianche italiane.

Nessuna violenza o interruzione di servizio ma solo un messaggio mandato al Parlamento dove sono in discussione diversi emendamenti al disegno di legge Concorrenza che aprirebbero il mercato alla multinazionale americana.

Centinaia di tassisti con sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Federtaxi Cisal e Ati, sono scesi in piazza per chiedere il ritiro di questi emendamenti e una regolamentazione del servizio pubblico che passi da un tavolo condiviso dalle parti.

«È stata solo una testimonianza – spiega il coordinatore nazionale di Unica Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe – per chiedere al Senato di fermarsi sugli emendamenti e al governo di aprire un tavolo per discutere della legalità e del miglioramento del servizio, in caso contrario siamo pronti a proclamare lo sciopero nazionale. Uber però deve essere messo fuori legge perché usa autorizzazioni sbagliate e lucra sul lavoro, con la deregolamentazione le prime vittime sono gli utenti».

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