Cronaca
Venerdì 26 Dicembre 2003
La passerella fluviale «Crespi» si rifà il look
La passerella fluviale «Crespi» si rifà il lookIl passaggio rimarrà chiuso dal 7 gennaio al 5 marzo: l’intervento, che si inserisce in un progetto turistico-ricreativo, a valenza vallare, per la realizzazione di una grande pista ciclo-pedonale che collega Cene, Albino, Pradalunga e Nembro, lungo la sponda sinistra del Serio, acquista nella sua specificità importanti aspetti socio-economici, legati alla possibilità di migliorare i collegamenti fra i due paesi, per ora limitati ai ponti stradali di Albino e Alzano.
Ritorna al suo antico splendore la passerella fluviale «Crespi», il passaggio pedonale sospeso sul fiume Serio, che da oltre 50 anni permette agli operai di Pradalunga, e non solo, di recarsi al lavoro, in tutta sicurezza, presso la manifattura Crespi, a Nembro.
Da alcuni giorni, infatti, la Comunità Montana Valle Seriana, in collaborazione con i Comuni di Nembro e Pradalunga, ha dato il via ai lavori di riqualificazione della «storica» passerella, comunicando, con un’ordinanza alle cittadinanze di Nembro e Pradalunga, che il passaggio rimarrà chiuso dal 7 gennaio al 5 marzo (giorno in cui è prevista la fone dei lavori). L’intervento, che si inserisce in un progetto turistico-ricreativo, a valenza vallare, per la realizzazione di una grande pista ciclo-pedonale che collega Cene, Albino, Pradalunga e Nembro, lungo la sponda sinistra del Serio, acquista nella sua specificità importanti aspetti socio-economici, legati alla possibilità di migliorare i collegamenti fra i due paesi, per ora limitati ai ponti stradali di Albino e Alzano.
Di grande funzionalità e dalle ardite soluzioni architettoniche, il progetto vede in cabina di regia l’Ufficio Tecnico della Comunità Montana Valle Seriana, che ha puntato a una radicale sostituzione della vecchia passerella Crespi, realizzata nel 1950 e ormai in stato di abbandono. «La passerella versava ormai in uno stato di profondo degrado strutturale - spiega il presidente della Comunità Montana, Franco Morlotti - Tutto cominciò negli anni ’70, dopo una piena che fece crollare la parte centrale del ponte, rendendo necessaria la ricostruzione della campata centrale. I suoi quattro piloni, poi, soprattutto quelli ancorati sulle sponde, si sono pian piano interrati, fino a sparire sotto la vegetazione. fino a col tempo Lo stesso dicasi dei passaggi pedonali che partono dalle sponde e salgono sul ponte, ormai del tutto interrati. Senza dimenticare le precarie condizioni della parte "sospesa" del ponte: qui, per una lunghezza di circa 80 metri, il passaggio è largo soltanto 80 centimetri, del tutto insufficiente a garantire il doppio senso di circolazione. Logico, quindi, un pronto intervento, che vede la Comunità Montana impegnarsi per circa 130.000 euro, mentre i Comuni di Nembro e Pradalunga interverranno con una spesa totale di 70.000 euro».
L’intervento, realizzato in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, prevede la conservazione di parte del ponte esistente, in particolare di quella parte «storica» sopravvissuta alla piena del 1970, con l’inserimento di strutture nuove nei vecchi piloni.
(26/12/2003)
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