Cronaca / Bergamo Città
Martedì 07 Luglio 2015
La moschea nell’ex Tastex?
«Mai parlato di luoghi, ma è urgente»
L’assessore Angeloni replica all’interrogazione del leghista Ribolla sulla possibile ubicazione.
«Le ipotesi uscite sulla stampa riguardo alla realizzazione della moschea in via Ghislandi nell’edificio ex Tastex non sono, pertanto, all’attenzione di questa giunta e neppure sono state all’ordine del giorno degli incontri con le comunità islamiche». Così l’assessore all’Innovazione e semplificazione, Giacomo Angeloni, risponde all’interrogazione presentata dal leghista Alberto Ribolla in merito alle voci circolate nelle scorse settimane relative ad un immobile di via Ghislandi, tra le altre cose proprietà di un candidato di Fratelli d’Italia alle ultrime amministrative di Palafrizzoni.
«A tutt’oggi il luogo dove realizzare la moschea non è all’attenzione dell’assessorato alla Innovazione e Semplificazione - che pure è quello che si rapporta con le comunità islamiche né degli assessorati alla Pianificazione Territoriale, alla Coesione Sociale, alla Sicurezza che, ai sensi della delibera di Giunta del 28/08/2014, sono deputati a condividere e coordinare le eventuali azioni su questo tema mediante un tavolo inter-assessorile che si riunisce ogni mese» prosegue Angeloni.
«Lo scorso gennaio, inoltre, è stata approvata la Legge Regionale n. 2 che ha introdotto una disciplina dell’edilizia di culto e delle attrezzature destinate a servizi religiosi, nel complesso, più restrittiva rispetto al regime previgente tant’è che è stata definita legge “anti-moschee”. Nello scorso mese di marzo il governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge regionale sopraccitata. In attesa di un verdetto è intenzione di questa amministrazione proseguire il fruttuoso dialogo con le comunità presenti ed operanti sul nostro territorio al fine di condividere spazi e luoghi idonei per la realizzazione della moschea; gli uffici dell’assessorato alla Pianificazione Territoriale stanno, indipendentemente dall’atteso pronunciamento della Corte, valutando e organizzando la realizzazione del piano per le opere religiose che la legge prevede» rileva Palafrizzoni.
«Sono convinto che la realizzazione di una moschea sia urgente anche in un’ottica di sicurezza e cioè per evitare che ne nascano di abusive, come avvenuto negli anni precedenti. L’apertura di luoghi di culto islamici -sotto un rispettoso ma serio controllo delle pubbliche autorità -potrebbe contribuire a far marcare le differenze tra la parte moderata delle comunità islamiche e quella più radicale anche se quest’ultima non pare esistere in città» conclude Angeloni.
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