La Gdf scopre 500 lavoratori in nero

Con la scoperta di 500 lavoratori irregolarmente assunti, fatture false per circa 15 milioni di euro e tre persone denunciate si è conclusa un’indagine condotta dalla guardia di finanza di Bergamo in materia di contrasto al lavoro sommerso. La frode scoperta ruota intorno a 4 società operanti nel settore delle lavorazioni meccaniche e industriali, tutte aventi sede legale in Casalnuovo di Napoli ma, di fatto, operative a Bergamo ed a Comun Nuovo.Il sistema architettato è basato sull’esistenza di una società realmente operativa, che si è avvalsa di una serie di altre società costituite solo per emettere fatture false. I pagamenti di queste ultime, registrati in contabilità ma in realtà non effettuati, hanno permesso di creare i fondi occulti necessari per gli stipendi extra degli operai.Le tre società satellite, a loro volta, hanno registrato fatture fittizie riconducibili a ditte fallite o cessate annullando così qualsiasi debito con il Fisco. Il denaro per i pagamenti di tali fatture, che contabilmente è risultato in favore delle ditte fornitrici, in realtà è stato, anche in questo caso, utilizzato per pagare i dipendenti in nero delle quattro società.Dei 500 lavoratori individuati, 260 sono risultati totalmente in nero e 240 invece irregolarmente assunti. Mediamente ciascun lavoratore percepiva circa 2000 euro. Per quelli formalmente assunti, la busta paga emessa ammontava a circa 500 euro.Le società non operative, ma costituite solo per permettere la registrazione di fatture false, si sono alternate tra loro nell’arco dei vari anni e una volta terminata la propria funzione sono state intestate a prestanomi, con il duplice fine di far sparire la documentazione contabile e far ricadere su questi ultimi tutte le responsabilità penali e amministrative. L’analisi della documentazione rinvenuta negli uffici e nelle abitazioni degli indagati ha permesso di quantificare un giro di fatture false pari a circa 15 milioni di euro e di ricostruire i compensi corrisposti ai lavoratori individuati, ammontanti in totale a circa 7,5 milioni di euro.Tre le persone che in qualità di amministratori di diritto e di fatto sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Bergamo per i reati di annotazione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e distruzione di documentazione contabile. (20/06/2008)

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