Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 01 Luglio 2015
La festa sotto il viadotto di Boccaleone:
quasi un mese per scacciare il degrado
Archimede diceva «datemi una leva e vi solleverò il mondo», i ragazzi di Boccaleone potrebbero far loro questo detto, riadattandolo: «Dateci un viadotto e lo riporteremo a nuova vita».
Scatterà giovedì 2 luglio, al viadotto «Boccaleone open space», una manifestazione lunga un mese organizzata da un gruppo di ragazzi del quartiere (una sessantina, tra i 16 e i 30 anni) per ridare vita a alcuni spazi pubblici ormai dimenticati. Un progetto di riappropriazione dello spazio pubblico nato nel novembre del 2013.
«Allora erano aperte due questioni - spiegano Stefano Cozzolino e Nicola Vavassori, due delle anime dell’associazione Open Space - .La prima era quella che riguardava un presunto disagio che manifestavano i giovani del quartiere, la seconda era una percezione di insicurezza diffusa in alcune aree, come quella del viadotto». Una zona che per anni era stata il centro della vita del quartiere e che poi si era trasformata in zona di degrado, marginalità e abbandono, diventando anche sede di senzatetto e tossicodipendenti.
«Una zona ombra nel quartiere -continua Cozzolino -. Per reagire a questo stigma che ci veniva affibbiato e pensare un modo concreto per riutilizzare questo spazio pubblico dismesso è nata “Open Space”, una manifestazione di un giorno che ha avuto luogo l’anno scorso e che ha coinvolto moltissima gente, dalla parrocchia alle associazioni, dai commercianti al comitato di quartiere. L’anno scorso tutti si sono avvicinati al viadotto, è stato un momento importante, un momento anche di aggregazione per l’intero quartiere».
Una giornata che non è stata un episodio isolato, ma che ha portato i ragazzi a «riappropriarsi», gradualmente, della zona, facendola diventare un punto di incontro. I giovani del quartiere hanno deciso quindi di creare anche un’associazione, «Open Space», per poter continuare a riflettere insieme sui temi che li avevano coinvolti, e poi di rilanciare una seconda edizione della festa, questa volta non limitandosi a una sola giornata, ma estendendola a tutto il mese di luglio.
Ma attenzione a non pensare che le attività dell’associazione abbiano come obiettivo la semplice organizzazione della festa. «Quello che vogliamo fare - spiegano i ragazzi - va oltre la semplice festa, vorremmo dimenticarci che questo spazio è stato pensato come un semplice parcheggio e consegnarlo ai ragazzi del quartiere (e della città) come spazio per fare attività. È un progetto ambizioso, e non sarà sicuramente a breve termine, ma è qualcosa che vorremmo consegnare ai ragazzi che cresceranno qui dopo di noi. La festa è un laboratorio, uno dei primi step per capire come questo spazio può essere vissuto e utilizzato: attraverso l’utilizzo si pensa la destinazione d’uso che potrebbe esserne fatta in futuro».
Ora a Boccaleone si attendono 25 giorni di attività, tra conferenze, cineforum, teatro, scambi di libri, musica e incontri. «L’obiettivo - spiegano i ragazzi - è quello di lasciare sia lo spazio fisico che mentale a coloro che vorranno approfittare di questa possibilità. Saremo qui ogni giorno dal 2 al 26 luglio (il calendario degli eventi è disponibile sulla pagina Facebook Open Space): durante la settimana a partire dalle 18.30, mentre il fine settimana a partire dalle 9.30. Lo spazio è stato organizzato in modo flessibile: l’idea è quella che l’utilizzo dello spazio non venga imposto dall’esterno, ma sia la gente a interpretarlo come meglio crede. Certo, ci saranno alcune postazioni fisse, quella del bar, quella dedicata agli spettacoli e una piccola biblioteca, riservata allo scambio di libri, ma che sarà anche un po’ l’ufficio dell’organizzazione. Il resto dello spazio verrà “modificato” per adattarsi agli utilizzi che ne verranno fatti».
L’inaugurazione sarà giovedì 2 luglio alle 18.30, e si inizierà poi con attività importanti: per venerdì è prevista la prima del ciclo di quattro conferenze che verranno proposte nel corso del mese, per riflettere su Boccaleone e sui quartieri, sulle regole urbanistiche, per interrogarsi sul tema dei senza tetto e su quello dello spazio pubblico, con le sue nuove economie e con i suoi nuovi utilizzi; per il primo fine settimana invece verranno ospitati undici artisti che arriveranno a Boccaleone da tutta Italia (ma che sono abituati a lavorare in giro per l’Europa e in tutto il mondo) che ridipingeranno le colonne del viadotto.
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