La dieta mediterranea? È di solo pesce
Italiani disinformati sull’alimentazione

La dieta mediterranea? Una dieta di solo pesce mentre le calorie sono i grassi contenuti negli alimenti. Gli italiani in fatto di alimentazione sono poco informati: due italiani su dieci (21%) sono convinti che i carboidrati siano nelle verdure, e nella patria della dieta mediterranea si confondono proteine e vitamine, ci si affida ai consigli degli amici e si dà retta alle sirene del «sentito dire».

Di fatto l’emulazione delle mode alimentari del momento e i soliti consigli dei conoscenti rappresentano un mix che aumenta la poca conoscenza del cibo e della nutrizione. Ma a sorpresa i maschi ne sanno più delle donne.

È quanto emerge da uno studio condotto in occasione di «Feed your Mind!» - il percorso espositivo realizzato da Nestlé nel Padiglione svizzero ad Expo 2015 che guida alla scoperta di come e perché la mente e il corpo interagiscono allo stimolo del cibo - con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 1.200 italiani - uomini e donne tra i 20 e i 60 anni - per capire quanto ne sanno in fatto di cibo e nutrizione.

Quanto sono preparati gli italiani in materia di dieta e alimentazione? Il 34% fa confusione tra calorie e grassi. Solo un ridotto 16% si dichiara pronto ad affrontare tematiche relative all’alimentazione. In più, parlando di alimentazione bilanciata, solo il 24% sa bene la giusta composizione dei nutrienti necessari in un pasto (40% carboidrati, 15% proteine, 5% lipidi, 30% insalata e altre verdure, 10% di frutta e 3 bicchieri d’acqua).

Ma quello che più sorprende è che a dimostrarsi più disinformate sono le giovani donne, e a sorpresa invece, gli uomini, a differenza di quanto comunemente si pensa, si mostrano più ferrati perché più curiosi. Ma non basta. Per perdere i chili di troppo gli italiani si affidano ancora e sempre ai consigli degli amici (64%), mentre il 56% punta sulla moda del momento, senza dimenticare un buon 49% che fa tutto di testa sua. In tutti questi casi si incorre in risultati insoddisfacenti, che deteriorano il rapporto con il proprio benessere. Solo il 35% si affida al consigli di un esperto che propone un trattamento adeguato.

La vera spia della scarsa cultura alimentare che impera tra gli italiani si ha quando si parla di «terminologia». Ben il 34% usa termini tecnici in abbondanza ma senza conoscerne il significato. Il 17% che non sa nemmeno il numero esatto di pasti in una giornata, in quanto una corretta alimentazione parte proprio dal numero di pasti ma soprattutto dal bilanciare cibi in base alle loro proprietà nutritive. Più di 8 italiani su 10 dimostrano di non sapere che il numero ideale di pasti è di 5 al giorno.

Sulla terminologia c’è una po’ di confusione. Ad esempio i carboidrati per un 21% sono un tipo di verdura mentre per il 17% sono i dolci. Li qualifica esattamente soltanto il 41% degli italiani. E il metabolismo? Per il 34% è una vera e propria «malattia che spinge a mangiare», mentre per il 22% è una dieta che si fa a giorni alterni. Solo il 23% conosce la giusta definizione.

A questo si aggiunge la conoscenza scarsa delle diete, come la definizione data di dieta dissociata: per il 42% degli italiani infatti è una dieta fatta da un solo membro della famiglia mentre per il 16% è a base di sola frutta. Solo il 19% dimostra di avere un’idea a riguardo. Per quanto riguarda le calorie poi, il 35 % degli italiani sembra conoscere il corretto significato del termine. Ma per il 28% sono i grassi contenuti nel cibo mentre per il 19% è l’insieme delle vitamine.

Ma il punto più basso arriva con la dieta mediterranea. Uno dei fondamenti della cultura italiana è conosciuta solo dal 18%. Il 39% la definisce una dieta a base di solo pesce mentre per il 16% è un tipo di alimentazione da seguire solo in estate.

I contenuti di «Feed your Mind!» sono stati sviluppati dal Nestlé Research Center, la più grande struttura privata di ricerca in campo nutrizionale al mondo, il Nestlé Institute of Health Sciences, specializzato nella ricerca finalizzata allo sviluppo di fabbisogni nutrizionali specifici e l’Istituto Auxologico Italiano (IAI), eccellenza del «Made in Italy» nella scienza della alimentazione.

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