Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 23 Ottobre 2015
La città dei balocchi che non c’è più
Dove andavate a comprare i giochi?
Con la chiusura di Caldara Bergamo perde un altro pezzo. C’erano Brigatti, Beretta, Tribbia, l’ospedale delle bambole...
Con Caldara cala la saracinesca non solo su un negozio di giocattoli, ma su un pezzo di storia della città. Il negozio di viale Papa Giovanni XXIII era una sorta di ultimo avamposto davanti all’avanzata delle grande distribuzione del settore, presente in forza soprattutto nell’hinterland, nelle vicinanze dei centri commerciali. Eppure un tempo non era così, e i punti di riferimento per i balocchi erano pochi e ben determinati: posti dove passare ore ed ore in adorazione assoluta delle vetrine, a bramare questo o quel regalo. Che aveva un valore non solo affettivo, ma proprio reale, considerato che se ne ricevevano davvero pochi, e quelli che arrivavano nel triduo Santa Lucia-Natale-Compleanno erano preziosi come pochi. Del resto, altre occasioni non ce n’erano.
E allora si andava da Caldara a fare avanti e indietro tra le vetrine di viale Papa Giovanni e quelle della galleria Fanzago: a guardare, spiare e desiderare, verbo che oggi farebbe ancora la differenza, in un’epoca di tutto e subito. C’era (e c’è ancora, ma soprattutto per i caslinghi) poi un altro Caldara (ma senza legami di catena) in via Borgo Palazzo e se la memoria non tradisce anche un negozio dal cognome uguale il largo Rezzara, all’inizio di via Sant’Alessandro, sul lato destro. Entrambi vendevano casalinghi e giochi. Pochi metri più in là, le incredibili vetrine di Brigatti, lunghe e luminose: protette da un passaggio coperto, hanno accolto per anni i desideri di ogni bambino bergamasco. Fino a metà anni ’90.
Era in via XX Settembre, dove ora c’è Benetton. Sempre nella via dello struscio cittadino, vicino alla chiesa di Santa Lucia, c’era Beretta: ha chiuso i battenti nel 1983, altro punto di riferimento imprescindibile. E ancora, Tribbia tra le vie don Luigi Palazzolo e Quarenghi, un posto dove si trovava di tutto, anche i giocattoli. Che quando si rompevano dovevano essere riparati: e allora chi si ricorda dell’ospedale delle bambole di via Zambonate e delle sue vetrinette? Piccoli frammenti di una città dei balocchi che non c’è più: aiutateci con i vostri ricordi a metterla meglio a fuoco. Dove vi compravano i giochi da bambini? Quale era il vostro negozio preferito? E se siete troppo giovani, fatevi raccontare dai genitori o dai nonni...
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