La carica dei sessantamila
Anche i Cre vanno «Tutti a tavola»

«Tutti a tavola - non di solo pane vive l’uomo», il filo conduttore dei Cre2015 che stanno incominciando in questi giorni negli oratori bergamaschi, contiene già l’immagine bella di una famiglia riunita. «Non si mangia da soli, o divisi per fasce d’età - dice don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio per la pastorale dell’età evolutiva (Upee) di Bergamo -. Allo stesso modo la tavola dei Centri ricreativi estivi è imbandita per tutti, è un momento in cui si costruisce la comunità civile e cristiana».

Quest’estate nella nostra diocesi si svolgeranno 227 Cre, che coinvolgeranno oltre 45 mila ragazzi (dalla scuola materna alla terza media) più 15 mila animatori. Ci saranno anche 25 Cre dedicati agli adolescenti dei primi anni delle superiori: «Non sono più soltanto animatori - sottolinea don Emanuele - ma vivono da protagonisti momenti pensati per loro. E’ un modo per proseguire bene l’esperienza intensa fatta negli anni delle elementari e delle medie».

Un’esperienza che sta già dando buoni frutti: «In passato - prosegue don Emanuele - gli adolescenti faticavano a fermarsi in oratorio per dare una mano. Negli ultimi anni, invece, la loro presenza è cresciuta in modo significativo: in alcune parrocchie c’è un animatore ogni due o tre bambini. Proprio per questo ci è sembrato opportuno pensare alcune attività dedicate in modo particolare a loro: qualche momento che li aiuti a crescere, a confrontarsi, a rileggere l’esperienza che fanno».

I Centri ricreativi nascono certamente come servizi alle famiglie: «I genitori lavorano anche d’estate ed è quindi necessario offrire ai ragazzi occasioni per stare con i loro coetanei. Ma il Cre è molto più di questo, è un’esperienza educativa e comunitaria che coinvolge tutti e diventa una questione pastorale». Il Cre è il frutto di un grande lavoro che ormai da anni, con Bergamo capofila, coinvolge tutte le diocesi lombarde.

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