La Brebemi e i terreni non pagati
Gli agricoltori: «Dateci i pedaggi»
«Il 1° luglio inaugureranno un’autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse. Ci diano una percentuale sui pedaggi». Il malcontento che sta crescendo fra gli agricoltori della Bassa.
«Il 1° luglio inaugureranno un’autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse. Quindi sarebbe giusto che riconoscano anche a noi una percentuale sui pedaggi».
Quella di Renato Maestri, titolare della società agricola «Maestri Renato, Rosanna, Paolo» di Treviglio, è una provocazione ma rende bene l’idea del malcontento che sta crescendo fra gli agricoltori della Bassa che sono stati espropriati dei loro terreni per la costruzione dell’autostrada Brebemi e delle opere connesse.
Malcontento cresciuto dopo che, a metà febbraio, all’incontro organizzato all’auditorium della Bcc di Treviglio, è stata annunciata l’apertura dell’autostrada per il 1° luglio con il taglio del nastro a Fara Olivana.
In provincia di Bergamo per nessuno dei terreni espropriati dalla Brebemi (650 mila metri quadri secondo le stime della Coldiretti) è stato formalmente emesso il decreto di esproprio: questo fatto vuol dire che, a livello catastale, risultano ancora di proprietà degli agricoltori che quindi, per quegli stessi terreni, pagano ancora l’Imu, l’Irpef e la tassa per bonifica e irrigazione.
Il malcontento cresce ancora di più se si ascoltano quegli agricoltori che per i terreni espropriati hanno ricevuto esclusivamente l’acconto pari all’80% dell’indennità che spetta loro.
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