Italiano ostaggio in Siria da 7 mesi
«Il governo intervenga» - Video

Si tratta di un bresciano, Sergio Zanotti: finora nessuna richiesta di riscatto. L’uomo ha abitato a Sarnico dal 2010 al 2013, prima di tornare a vivere nel paese in cui è nato.

Un cittadino italiano, Sergio Zanotti, originario di Brescia, sarebbe prigioniero di un gruppo armato non identificato in Siria da sette mesi, secondo quanto riferisce oggi il sito russo Newsfront, che mostra un video mentre l’ostaggio chiede l’intervento del governo italiano per evitare una sua «eventuale esecuzione». A quanto si apprende da fonti dell’Unità di crisi della Farnesina, le autorità italiane sono a conoscenza del video da diversi giorni e stanno seguendo il caso.

Nel video si vede l’uomo, con una lunga barba e vestito con una tunica bianca, in ginocchio all’aperto tra alcuni ulivi. Alle sue spalle un altro, vestito di nero e con il volto coperto, gli tiene puntato contro un fucile mitragliatore. In mano l’uomo inginocchiato tiene un cartello con una data, apparentemente il 15 novembre 2016. In un’altra foto postata dallo stesso sito il presunto ostaggio è in piedi, scalzo, e tiene in mano lo stesso cartello. Poco sotto viene mostrata la copia del passaporto, intestato a Sergio Zanotti, nato nel 1960 a Marone, in provincia di Brescia. «Mi chiamo Sergio Zanotti - dice l’uomo mentre è inginocchiato, parlando in italiano con un accento bresciano - e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione».

Il video - secondo quanto accertato finora da investigatori italiani - gira sul web da circa una settimana e non sembra «univoco», dal momento che l’italiano, per quanto con la barba lunga, non appare nelle immagini particolarmente provato dai presunti sette mesi di prigionia. Gli investigatori, che stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo, avrebbero accertato che effettivamente alcuni mesi fa Zanotti è partito dall’Italia per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce. Nessuna richiesta di riscatto sarebbe giunta finora per il sequestro di Zanotti: lo apprende l’Ansa da fonti informate, che definiscono il sequestro «anomalo». A cominciare dal fatto che «nessuno ne ha denunciato la scomparsa».

L’Unità di crisi della Farnesina sta seguendo il caso del connazionale Sergio Zanotti, rapito in Siria, fin dall’inizio, in stretto contatto con i famigliari - in particolare l’ex moglie e la figlia - e con le altre articolazioni competenti dello Stato italiano. Lo riferisce il ministero degli Esteri.

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