Iraq: il premier invita a un accordo bipartisan

«Propongo ancora una volta un accordo bipartisan»: con questo invito all’opposizione Berlusconi ha concluso ieri sera la replica al Senato sull’Iraq. Poco prima il premier aveva citato Churcill invitando a non lasciare l’Iraq in pasto ai lupi, aveva rivelato la sua intenzione di recarsi ancora a Nassirya e aveva anche detto che il piano per l’Iraq prevede che i caschi blu dell’Onu si affiancheranno alle truppe.

Il Senato così come aveva fatto la Camera ha deciso che si resta in Iraq approvando la mozione della maggioranza con 148 sì e 95 no. Ha invece respinto la mozione dell’opposizione per il ritiro del contingente italiano con 97 sì e 149 no

Era successo ieri pomeriggio alla Camera:

«Il nostro dovere è rimanere fino in fondo schierandoci con chi difende i principi dell’Onu». Lo ha detto il presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi oggi alla Camera. E ha aggiunto che il nostro governo appoggia senza riserve ogni decisione volta ad attribuire all’Onu responsabilità dirette nella crisi irachena.

Proseguendo Berlusconi ha precisato che «resteremo in Iraq fino al suo autogoverno. Ritirarsi ora sarebbe un oltraggio ai morti». E ha aggiunto: «Rifiutiamo di classificare gli Usa come un Paese di torturatori e l’Italia come Paese alleato di torturatori».

Silvio Berlusconi ha annunciato tra l’altro che già esiste il nome di chi guiderà il nuovo governo iracheno. Si tratta di una persona ’validissima’, che però non ha ancora accettato. La nuova risoluzione dell’Onu sull’Iraq dovrà prevedere la partecipazione di ’paesi islamici’ alla forza multinazionale di garanzia in Iraq.

Molte le critiche piovute dalla minoranza. Rutelli chiede un nuovo inizio in Iraq. Diliberto: è una guerra coloniale. Pecoraro: un comizio da Berlusconi.

(21/05/2004)

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