Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 12 Aprile 2011
Interrogazione del Pd in Regione:
qual è il futuro della cava di Telgate?
La cava di Telgate è al centro di un'interrogazione a risposta scritta presentata da Mario Barboni e Maurizio Martina, consiglieri regionali del Pd, che in pratica chiedono alla Giunta Formigoni qual è il futuro dell'area.
La cava di Telgate è al centro di un'interrogazione a risposta scritta presentata da Mario Barboni e Maurizio Martina, consiglieri regionali del Pd, che in pratica chiedono alla Giunta Formigoni qual è il futuro dell'area.
Nel documento si ricorda che il 24 luglio 2010 è stata avviata la «procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di gestione produttiva dell'ATEg39 con recupero delle aree mediante attivazione di impianto di discarica per rifiuti inerti ai sensi del D.Lgs/2003» che andrebbe realizzato, appunto, in Comune di Telgate.
Barboni e Martina fanno presente anche che «l'ATEg39 è inserito nel Piano Cave della Provincia di Bergamo approvato con deliberazione del Consiglio regionale il 14 maggio 2008 VIII/619 e prevede l'escavazione in 10 anni di 2 milioni di metri cubi con un residuo stimato intorno ai 400mila metri cubi».
In proposito, proseguono gli esponenti del Pd, «il Tribunale amministrativo di Brescia, con sentenza n. 04558/2010, conferma l'avvenuta caducazione del Piano Cave di Bergamo richiamata dalla sentenza n. 01607/2010». Inoltre, «il Progetto si colloca in un'area che, come ripreso dalla Relazione dello studio di impatto ambientale della proponente, vede la presenza, all'atto della redazione del Ppgr, di 142 unità di impianti autorizzati dalla Provincia di Bergamo per il trattamento dei rifiuti, tale da richiedere una valutazione complessiva del progetto attraverso una valutazione ambientale strategica dell'intero territorio bergamasco».
A fronte di tutto ciò, è palese, dicono Barboni e Martina «la contrarietà delle popolazioni locali, preoccupate sia per le tipologie di rifiuti stoccabili che per la localizzazione della discarica in un'area di riserva ottimale e di ricarica degli acquiferi profondi così come richiamato dalla Tavola 9 della Cartografia del Piano provinciale indicante le aree di riserva e di ricarica e captazioni ad uso potabile».
Alla Giunta Formigoni il Pd chiede, dunque, di sapere «quale sia, attualmente, la situazione procedurale del progetto di gestione produttiva dell'ATEg39; quale sia l'attuale situazione del Piano Cave di Bergamo, se vada cioè inteso l'annullamento complessivo del Piano o unicamente gli elementi all'attenzione dei giudici amministrativi; quali siano state, di conseguenza, le direttive inviate agli uffici a seguito delle sentenze del Tribunale amministrativo per l'espletamento delle procedure in itinere; se non ritenga opportuno valutare le scelte localizzative, tra cui quella in oggetto, stante la numerosità delle unità presenti, auspicando una Valutazione ambientale strategica che riconfiguri il sistema dello smaltimento dei rifiuti alla luce delle decisioni amministrative e delle preesistente di impianti e discariche, anche alla luce di un miglioramento sostanziale delle azioni di recupero dei materiali».
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