Interporto? La Bassa diventa deserto
Coldiretti e Legambiente insorgono
«L’avevamo predetto. Il cemento rischia di portare altro cemento. La Provincia di Bergamo ha forse la volontà di desertificare il suo territorio?». Questo l’amaro commento del presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio all’indomani della presa di posizione della Provincia.
«L’avevamo predetto. Il cemento rischia di portare altro cemento. La Provincia di Bergamo ha forse la volontà di desertificare il suo territorio?». Questo l’amaro commento del presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio all’indomani della presa di posizione della Provincia e del suo presidente Ettore Pirovano: quest’ultimo ha giudicato maturi i tempi per iniziare a discutere concretamente della realizzazione dell’interporto di Caravaggio-Treviglio.
Si tratta di una infrastruttura logistica intermodale (per lo scambio di merci fra camion e treni) inserita nel ptcp (piano territoriale di coordinamento provinciale) che, in previsione, occuperà una superficie di più di un milione di metri quadri compresa fra il tracciato della linea ordinaria Milano-Venezia e quelli dell’autostrada Brebemi e della linea AV/AC (alta velocità/alta capacità) Milano-Venezia. Proprio l’arrivo nella Bassa di queste due grandi infrastrutture ha spinto Pirovano a dichiarare che è venuto il momento di attirare privati sul territorio per la costruzione dell’interporto
Contrario anche Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia che cita i casi di Segrate o Milano smistamento. «L’unico per il quale si prevede uno sviluppo – sostiene – è quello di Melzo, paese dove termina proprio la Brebemi. Allora mi chiedo: Cosa cambierebbe per un camion invece che fermarsi all’interporto di Caravaggio-Treviglio, percorrere sull’autostrada qualche chilometro in più fino a Melzo e fare lì il trasferimento merci sul treno? Assolutamente nulla».
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