Insufficienza respiratoria,
ai Riuniti in arrivo due Ecmo

Entro poche settimane ognuno dei 10 Centri di Riferimento regionale (5 per il trattamento della sindrome da insufficienza respiratoria acuta grave, tra cui gli Ospedali Riiuniti di Bergamo) e 5 unità operative di cardiochirurgia) avrà a disposizione due apparecchiature (una fissa e una per il trasporto) per l'ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation). Si tratta di strumenti, delle dimensione di un trolley da viaggio, che permettono di fronteggiare gravissimi scompensi cardiaci e polmonari supplendo quindi alle funzioni di organi seriamente compromessi.

E' quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. La dotazione di questi apparecchi per i centri lombardi era stata preannunciata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, lo scorso 25 agosto, in occasione della presentazione dell'intervento, il primo che ricordi la letteratura medica, effettuato nella notte fra il 19 e il 20 agosto al Policlinico San Matteo di Pavia su un paziente di 49 anni (ricoverato dal 5 dello stesso mese al San Gerardo di Monza) cui sono stati trapiantati in blocco cuore e polmoni dopo l'applicazione (sempre al San Gerardo) dell'ECMO.

"Le apparecchiature per l'ECMO - dichiarano Formigoni e Bresciani - sono nuovissime e all'avanguardia. Grazie al loro utilizzo anche per il trasporto, possono contribuire a salvare numerose vite". "La possibilità di ampliare l'utilizzo di questa tecnologia ad altri ospedali in tempi brevissimi e nei prossimi mesi ad almeno un centro per ogni provincia - aggiungono Formigoni e Bresciani - permette alla sanità lombarda di compiere un altro importante passo nel percorso di miglioramento continuo della qualità delle cure. Un percorso che ha già portato all'eccellenza delle nostre strutture ma che non si arresta mai".

La disponibilità di queste 20 nuove apparecchiature, il cui acquisto sarà curato dal San Matteo di Pavia grazie ad un finanziamento regionale di 1.650.000 euro, potrà dare anche un contributo per fronteggiare l'eventuale aumento di casi di insufficienza respiratoria acuta grave, legati al virus influenzale A/H1N1 (circa 20 i casi potenziali stimati in Lombardia). Lo scorso mese di agosto, ad esempio, il trasferimento del paziente colpito da influenza A/H1N1 dall'Ospedale di Parma al San Gerardo di Monza era stato possibile esclusivamente grazie all'utilizzo della macchina per l'ECMO.

Contestualmente all'arrivo degli apparecchi, saranno avviati percorsi di formazione per il personale sanitario dedicato al loro utilizzo. "L'arrivo dell'influenza A/H1N1 - spiegano Formigoni e Bresciani - non desta nessuna particolare preoccupazione. Si tratta di una patologia meno grave della normale influenza stagionale, che va curata a casa consultando il proprio medico di famiglia ed evitando il Pronto Soccorso che potrebbe essere l'incubatore dei virus dell'influenza A/H1N1. L'attivazione del Piano lombardo per fronteggiare questa malattia, così come l'acquisto e l'utilizzo di questi nuovi macchinari, sono misure che ci permettono di dare le massime garanzie e sicurezze ai nostri cittadini".

I Centri di Riferimento regionale per pazienti affetti da grave insufficienza respiratoria acuta sono: - AO Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza - Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia - Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano - IRCCS Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano - AO Ospedali Riuniti Bergamo (con particolare specificità per i pazienti in età pediatrica).

Le cardiochirurgie cui saranno assegnate le apparecchiature per l'ECMO son invece in questi ospedali: - AO Spedali Civili di Brescia - AO Ospedale di Circolo di Lecco - AO Luigi Sacco di Milano - AO Circolo e Fondazione Macchi di Varese - AO Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano Questi 10 Centri di Riferimento fanno parte di una più ampia "Rete regionale delle terapie intensive per la gestione della sindrome da insufficienza respiratoria acuta grave". Si tratta di strutture dotate di terapia intensiva che vengono contattate come riferimento territoriale per trattare i casi che non richiedono verosimilmente l'utilizzo dell'ECMO.

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