Influenza: il 17 novembre partela campagna vaccinale dell’Asl

Ecco tutto quello che c’è da sapereLa data del 17 novembre prossimo è una di quelle da annotare in rosso sul calendario: quel giorno, infatti, prenderà il via la campagna per la vaccinazione anti influenzale promosso dall’Asl di Bergamo, con il rilevante contributo finanziario della Regione Lombardia e con la collaborazione dei medici di famiglia.A partire dal 17 novembre, dunque, gli assistiti di età uguale o superiore a 65 anni e coloro che sono inseriti nei programmi Assistenza Domiciliare Integrata, individuati come categorie a maggior rischio di complicanze, possono rivolgersi al proprio medico curante per la somministrazione gratuita del vaccino, negli orari indicati dal singolo medico. I bambini e adulti di età inferiore a 65 anni, appartenenti alle categorie a rischio, possono rivolgersi al Distretto di residenza per la somministrazione gratuita del vaccino, nelle sedi ed orari indicati dallo stesso Distretto.Per i soggetti allettati o disabili, con difficoltà a raggiungere le sedi ambulatoriali, sarà assicurata la somministrazione del vaccino al domicilio degli stessi.La vaccinazione consente la protezione contro i virus influenzali, il cui arrivo nel nostro territorio è previsto per la fine di dicembre. Per questo è utile vaccinarsi entro i primi giorni di dicembre, durante le tre settimane dedicate alla campagna vaccinale. E’ possibile vaccinarsi anche successivamente, ma in questo caso è possibile che il vaccino non possa garantire la protezione dalla malattia.Durante la campagna vaccinale sarà condotto uno studio scientifico, in collaborazione con i medici di famiglia aderenti all’iniziativa, con la partecipazione delle Asl delle province di Bergamo, Cremona, Lecco, Mantova e Pavia, per valutare gli effetti della vaccinazione antinfluenzale nelle persone ultrasessantacinquenni, a cui verrà consegnato un Modulo Informativo, con le informazioni più dettagliate sullo studio, e verrà chiesto di firmare una nota di Consenso Informato.Dal 1997 è disponibile un vaccino antinfluenzale sub-unità, con l’aggiunta dell’emulsione adiuvante MF59, autorizzato per la vaccinazione degli anziani. I vaccini antinfluenzali adiuvati hanno mostrato in alcuni studi negli anziani una maggiore immunogenicità rispetto ai vaccini convenzionali non-adiuvati, evidenziando una buona tollerabilità, con un rischio maggiore di reazioni locali rispetto ai vaccini convenzionali non-adiuvati. Tuttavia, non esistono pubblicazioni scientifiche che mostrino evidenza della superiorità in termini di efficacia reale dei vaccini antinfluenzali adiuvati rispetto ai vaccini convenzionali.Lo studio, il primo del suo genere a livello internazionale, ha come obiettivo la valutazione degli esiti clinici successivi alla vaccinazione antinfluenzale e consentirà una migliore programmazione ed efficace attività di prevenzione delle complicanze associate all’influenza. In particolare, verranno stimati e confrontati, per i due diversi tipi di vaccino comunemente utilizzati e contenenti gli stessi antigeni, la frequenza dei ricoveri per influenza, polmonite, malattie polmonari e cardiovascolari; la mortalità; la prescrizione di antibiotici; la frequenza di eventuali eventi avversi.Questo studio si basa esclusivamente sull’osservazione degli eventi successivi alla vaccinazione, pertanto, la partecipazione degli assistiti non prevede per loro alcun costo, impegno di tempo o successivo coinvolgimento, né alcuna prestazione o accertamento sanitario aggiuntivo; sarà infatti sufficiente la autorizzazione ad utilizzare i dati (compresi quelli sanitari disponibili presso i nostri archivi) per consentire ai ricercatori le valutazioni necessarie ai fini dello studio. Tutti i dati saranno elaborati in forma anonima. I risultati dello studio verranno presentati esclusivamente in forma aggregata; nessun dato individuale verrà reso noto. Le informazioni raccolte saranno utilizzate solo per fini scientifici. Tutte le informazioni verranno elaborate insieme a quelle degli altri partecipanti allo studio, senza fare mai nessun riferimento alla singola persona. Tutte le informazioni saranno eventualmente pubblicate solo in forma anonima e nel loro complesso, evitando accuratamente e rigorosamente qualunque dettaglio che possa in qualche modo consentire a terzi di risalire all’identità del paziente. I dati saranno elaborati e conservati nel rispetto della normativa vigente (Decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196 – Codice in materia di protezione dei dati personali). La vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente alle seguenti categorie a rischio:1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni (nati nell’anno 1943 e precedenti);2. Bambini di età superiore ai 6 mesi ed adulti, affetti da patologie croniche, quali:a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (per i bambini: inclusa l’asma di grado severo, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica) b) malattie dell’apparato cardio-circolatorioc) diabete mellito e altre malattie metaboliched) tumori e) malattie renali con insufficienza renalef) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinalig) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatieh) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIVi) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgicij) malattie neuromuscolari associate ad aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;4. Donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica;5. Persone residenti presso strutture socio-sanitarie, per anziani o disabili; 6. Medici e personale sanitario di assistenza, personale di assistenza case di riposo ed anziani a domicilio; 7. Persone conviventi con soggetti portatori di patologie di cui al punto 2);8. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani;9. Forze di polizia a contatto con il pubblico e vigili del fuoco.

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