Cronaca
Mercoledì 14 Giugno 2017
«C’è chi si è lanciato nel vuoto» - Foto
Inferno di fuoco: morti e feriti a Londra
Inferno di cristallo a Londra, dove la Grenfell Tower, un grattacielo residenziale di 27 piani a North Kensington, ha preso fuoco per cause ancora da accertare verso l’una locale (le 2 in Italia) di mercoledì 14 giugno: 24 i livelli coinvolti, dal secondo piano in su.
Al momento Scotland Yard conferma diversi feriti e intossicati, una cinquantina, mentre resta da chiarire la sorte di alcune persone che secondo i media sembravano essere rimaste intrappolate inizialmente ai piani alti. Ci sono dei morti con anche se fonti ufficiali non si esprimono sul numero di vittime. I testimoni riferiscono scene da film dell’orrore, con le fiamme divampate in pochi istanti fra invocazioni d’aiuto e persone, anche bambini, gettati dalla finestra per sottrarli al fuoco. Salvi invece coloro che abitavano ai piani più bassi e che ora accusano: l’allarme antincendio non ha funzionato.
Scioccanti le testimonianze di chi ha assistito con i propri occhi alla scena. Sul posto hanno lavorato tutta la notte e la mattina di mercoledì oltre 200 pompieri. Il sindaco della città, Sadiq Khan, ha definito l’accaduto «un incidente grave», senza evocare peraltro finora alcuna ipotesi dolosa.
«Sono state le grida della gente a salvarmi, non l’allarme anti-incendio, che non ha funzionato». Così Paul Munakr, uno dei primi residenti della Grenfell Tower sentiti dalla Bbc fra coloro che sono riusciti a sfuggire dall’inferno di fiamme della notte. Munakr ha detto anche di aver sentito qualcuno dire a qualcun altro di «non lanciarsi della finestre». Il superstite ha spiegato che lui viveva al settimo piano ed riuscito a uscire scappando per le scale. Racconti simili da altri inquilini dei piani bassi, alcuni dei quali hanno ipotizzato che il primo focolaio possa essere stato al quarto piano.
Si calcolano approssimativamente in circa 450-500 le persone in teoria residenti nella Grenfell Tower. La stima è delle autorità municipali competenti per territorio, quelle del borough di Kensington and Chelsea, che precisano anche il numero totale degli appartamenti in circa 140. Non si sa tuttavia quante persone fossero presenti nell’edificio nel momento in cui sono divampate le fiamme.
Circa una 70ina le persone che sono state portate in ospedale perché ferire o intossicate. Incertezza, per ora, sui possibili dispersi. Si sa che numerose persone sono state evacuate e alcuni degli scampati hanno raccontato scene di «panico».
«Ho visto un uomo che si gettava da uno dei piani più alti del grattacielo per cercare di salvarsi dalla fiamme» ha raccontato uno dei testimoni dell’ incendio alla Grenfell Tower. Kaio, 20 anni, uno degli abitanti del quartiere, vive a pochi passi dal grattacielo in fiamme, e aggiunge: «Qualcuno ha cercato di salvarsi legando le lenzuola. Altri accendevano e spegnevano le luci nell’appartamento per segnalare la loro presenza ai vigili del fuoco». Anche dei bambini sarebbero stati gettati dalle finestre per salvarli dal fuoco.
In tutto sono passati sei minuti dal momento in cui è divampato il primo focolaio a un piano basso del grattacielo, a quando l’intero palazzone - abitato in prevalenza da famiglie di ceto popolare, non pochi delle quali di origine straniera - si è ritrovato avvolto dalle fiamme fino in cima. A calcolare le tempistiche i vigili del fuoco. Da confermare, invece, l’indiscrezione secondo cui l’origine dell’incendio andrebbe ricercata al quarto piano.
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