Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 14 Gennaio 2014
Indagati per la morte di Eleonora
In 3 nei guai per la rissa di Bolgare
La faida non è terminata col sangue di Baldev Kumar ed Eleonora Cantamessa. Continua a suon di sprangate, agguati, risse, alimentata dall’animosità dei protagonisti, dall’orgoglio delle fazioni in lotta e da una concezione quasi tribale della giustizia che vira al fai-da-te.
La faida non è terminata col sangue di Baldev Kumar ed Eleonora Cantamessa. Continua a suon di sprangate, agguati, risse, alimentata dall’animosità dei protagonisti, dall’orgoglio delle fazioni in lotta e da una concezione quasi tribale della giustizia che vira al fai-da-te.
Quattro mesi dopo la tragedia di Chiuduno, si scopre che la «battaglia» di sabato a Bolgare è probabilmente lo strascico di quell’episodio e comunque si inserisce nella guerra in atto da anni fra gruppi di indiani che abitano tra la Valcalepio e la Valcavallina.
Perché uno dei sei arrestati - tre contro tre, che si sono affrontati fuori dall’oratorio - lo ha dichiarato lunedì 13 gennaio in direttissima (anche se bisognerà capire se è vero o solo un modo per crearsi una giustificazione): «Mi minacciavano perché avevo raccontato ai carabinieri ciò che avevo visto quella sera e per impedirmi di testimoniare quando ci sarà il processo per la morte della dottoressa Cantamessa».
È Kuldip Mannak, 34 anni, di Telgate, e cioè l’uomo che l’8 settembre scorso era alla guida dell’Audi A3 su cui si trovava Baldev Kumar. Pure lui quella sera a Chiuduno era stato aggredito e preso a bastonate dai rivali della fazione Ram, inseguito da due di questi e ferito alla testa con una roncola (sette giorni di prognosi per lesioni lacero contuse). Era riverso a terra, a pochi metri dal punto in cui la Golf guidata da Vicky Vicky, fratello della vittima, avrebbe poi travolto Kumar e la ginecologa fermatasi a prestare soccorso.
Mannak aveva partecipato alla rissa sfociata in tragedia e per questo motivo figura tra i 17 indagati dell’inchiesta aperta dal pm Fabio Pelosi. Ma non è il solo. Anche altri due arrestati per l’episodio di sabato sono sotto inchiesta per la maxi-lite conclusasi con l’investimento mortale. Si tratta di due fratelli di Bolgare, appartenenti alla fazione opposta: Sarvan Singh, 39 anni, e Curcharan Madara, 33, nullafacenti.
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