
Cronaca / Valle Seriana
Martedì 03 Marzo 2015
«Incidente sul tram, no bus sostitutivo»
Il racconto: attesa inutile. La Teb si scusa
Un lettore che racconta la sua disavventura sul tram, la Teb che risponde e si scusa per quanto accaduto.
Ranica
Un lunedì nero per i pendolari su rotaia della Bergamasca con questo lettore che scrive: «Lunedì sera ho preso il tram in partenza da Alzano Lombardo alle ore 21.20 in direzione Bergamo, con l’intenzione di raggiungere la stazione: un incidente tra Ranica e Torre Boldone non ha consentito il servizio completo e tengo a precisare che non è la prima volta. Anche il 10 novembre 2014 è capitata una situazione simile con un incidente all’altezza di via Negrisoli» spiega, e continua: «Gli incidenti non sono naturalmente calcolabili ma prevedibili e, in occasione dell’evento di novembre Teb aveva offerto ai passeggeri “me compreso” un servizio sostitutivo con bus che dalla fermata Teb di Ranica ha raggiunto la stazione a Bergamo».
La lunedì 2 marzo le cose sono andate diversamente: «Dopo alcuni minuti di sosta ancora presso la fermata Teb di Ranica, eravamo circa una decina di passeggeri o meglio utenti: l’autista ci ha aggiornato sulla situazione e anziché confermare l’arrivo sul posto del servizio sostitutivo di bus navetta, ci ha invitati a raggiungere la pensilina in via Marconi sempre in Ranica. Cosi abbiamo fatto». Raggiunta la pensilina il pemdolare ha composto il numero 035/236026 per avere conferme «ma sentendo la segreteria mi è stato subito chiaro che nessuno sarebbe passato per noi» continua e aggiunge: «Ho camminato da Ranica a Bergamo Porta Nuova arrivando sul luogo di lavoro alle 23.30, con 2 ore di ritardo, stanco w infreddolito: ho comunque mantenuto e compiuto il mio impegno e sicuramente non lo devo al disservizio che Teb offre. Voglio sperare che questo sia motivo di riflessione per l’azienda che non può dimostrarsi priva di competenze».
E Teb si scusa con il lettore: «Il personale in servizio, impegnato in quel momento a prestare intervento nella direzione opposta a causa di un incidente in linea, ha fornito un’informazione errata sugli orari della linea Atb più prossima alla fermata di Ranica. La Direzione si scusa ancora per il disservizio e farà in modo di garantire che episodi simili non si ripetano più».
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Clezio Magni
10 anni, 2 mesi
Ho lavorato anni a Milano dove i tram circolano liberamente da quando li hanno inventati e non ho mai visto incroci con sbarre. Probabilmente a Bergamo bisognerebbe inventare un semaforo con altri colori! Sveglia e attenzione!
Andrea Valeri
10 anni, 2 mesi
Riguardo il messaggio scritto dal signor Fabio Ghiraldi, vorrei aggiungere che la TEB è un'azienda a partecipazione pubblica e come la maggior parte delle aziende di questo tipo, la sua amministrazione è sempre stata poco chiara. Dai dati pubblici che emergono dalle carte consultabili da chiunque, interrogazioni provinciali-bilanci-ecc., si viene a sapere che la TEB ha più di 20 milioni di Euro di debiti e ció nonostante continua a pagare consulenze di dubbia utilità a persone che escono dalla porta è rientrano dalla finestra. Al suo interno ha poi una gestione "famigliare" per usare un eufemismo. Come mai tutti questi soldi sperperati? Cosa fa la magistratura?
pole tone
10 anni, 2 mesi
@Ruggeri allora mettiamo le sbarre anche a tutti i semafori visto che anche in quei casi esistono idioti che passano con il rosso?!
francesco ogheri
10 anni, 2 mesi
Ribadisco quanto già espresso a commento dell'articolo precedente: esiste un protocollo incidenti della TEB? E' possibile consultarlo? i danni al tram (mezzi e annessi) chi li paga? l'assicurazione dell'automobilista? La TEB si rivale sulla persona? ed eventuali danni ai passeggeri? vi è stato qualche passeggero quantomeno rimborsato (e da chi) del disagio (biglietto, tempo perso, impegni saltati...)? Non è possibile che la TEB si scusi (e ci mancherebbe altro) e basta per il disservizio, deve risarcire chi ha subito disagi e poi rivalersi sui responsabili (siano essi automobilisti distratti o conducenti poco attenti, perchè il medesimo discorso vale per i mezzi ATB).
Gianfrancesco Ruggeri
10 anni, 2 mesi
Se poi mettessero due sbarre tipo passaggio a livello avremmo risolto il problema, non avremmo più incidenti, non avremmo più disagi e probabilmente si risparmierebbe anche. Però no, non le mettiamo perchè c'è chi sostiene che non si possono fare le cose a prova di idiota e allora vai con l'incidente, senza capire che l'idiota, ma anche il semplice distratto, ci sarà sempre, sopratutto senza capire che un incidente NON coinvolge solo l'idiota di turno ma tanti incolpevoli soggetti come il lettore che ha scritto la lettera, senza capire che un politico, un amministratore dovrebbe agire per PREVENIRE non per mandare un pullman sostitutivo DOPO che c'è già stato l'incidente!
marino bonanomi
10 anni, 2 mesi
A Bergamo abbiamo una " specie " di rotaia pubblica e non riusciamo a gestirla e garantire un servizio decente ai cittadini ....!!... Vedi episodi continui di disservizio . E se ci chiamano provinciali ci offendiamo . Ci proponiamo come città della cultura ? Pensiamo , prima , a far funzionare i servizi + elemntari x i cittadini poi potremo fare" voli " pindarici " e non con Rianayr..!!!...
Fabio Ghiraldi
10 anni, 2 mesi
Facciamo un po' di chiarezza. Da circa un anno la TEB ha sottoscritto un accordo aziendale con l'ATB che obbliga i conducenti TEB a condurre i mezzi dell'ATB ( autobus), oltre alla conduzione del tram, sia per sostituire gli autisti della linea 2 dell'ATB, sia per il suddetto servizio sostitutivo in caso di incidenti. Questo accordo è stato fatto firmare ai conducenti TEB con lo "spauracchio" dell'esubero del personale e conseguenti licenziamenti. Senza che i conducenti percepissero nulla in più per la doppia mansione.Ma in realtà in TEB non esiste un esubero ma anzi, l'azienda è sotto organico, palese, da anni. Ieri non sono usciti gli autobus in servizio sostitutivo, semplicemente, perché manca personale. Farebbe bene l'azienda a fare chiarezza su questa vicenda, piuttosto che dare la colpa ai dipendenti, troppo facile e scontato, ma un rito oramai abituale.