Incendio, furto, atti persecutori
Bergamasco si accanisce con un 70enne

Incendio, furto, ricettazione ed atti persecutori commessi ai danni di un 70enne pensionato. Sono le accuse a cui dovrà rispondere un 55enne originario di Bergamo ma da tempo residente nel cuneese, denunciato dai carabinieri.

Tutto questo perchè lo riteneva responsabile del suo arresto di due anni prima.

A far scattare le indagini dei militari un incendio scoppiato due settimane fa in un cortile condominiale nel capoluogo della Granda a seguito del quale andava completamente distrutta un’utilitaria. A seguito di accertamenti i carabinieri hanno collegato l’incendio a un soggetto a loro noto con numerosi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio che, nel novembre 2013, era stato arrestato in flagranza del reato di furto su auto ai danni proprio dello stesso pensionato cuneese a cui era stata data alle fiamme l’auto.

Nel corso di una successiva perquisizione a casa dell’uomo, i militari hanno trovato un duplicato delle chiavi del veicolo incendiato, il telefono cellulare di recente sottratto sempre alla stessa vittima e le chiavi dell’auto di proprietà della moglie del pensionato, sottratte anche quelle alcuni giorni prima. Messo l’uomo ha confessato le responsabilità nell’incendio e dei furti motivandoli con l’odio ed il rancore che covava nei confronti dell’anziano ritenendolo responsabile del suo arresto e della successiva detenzione in carcere.

Denunciato, l’uomo, in attesa di essere processato, è stato sorpreso ripetutamente dai carabinieri ancora nei pressi dell’abitazione del pensionato e dei propri familiari che pertanto temevano ulteriori ritorsioni o danni. Per questa ragione l’uomo, oltre a dover rispondere del reato di atti persecutori (stalking), è stato sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, pena il ritorno immediato in carcere.

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