In moto contro ambulanza, muore a 26 anni

Voleva comprarla, quella moto, la stava testando lungo le vie della città per capire se ne valeva la pena. Ma il giro di prova gli è stato fatale: s’è scontrato con un’autoambulanza a un incrocio ed è morto poco dopo in ospedale. Vittima è Luca Brunello, 26 anni, che abitava in via Mazzini 19/a. L’incidente è accaduto intorno alle 20 di ieri, all’incrocio tra via Garibaldi e via Nullo, a poca distanza dall’abitazione della vittima. La moto, una Triumph Speed Triple, un bolide da mille centimetri cubici, è di proprietà di un giovane di via Broseta. Lui e Luca pochi minuti prima si erano dati appuntamento in via Carnovali. Il proprietario aveva affidato la moto al ventiseienne, che era intenzionato ad acquistarla e aveva chiesto di provare la motocicletta per verificarne le prestazioni. «Mio figlio era un appassionato delle moto - racconta la madre Pinuccia -, come suo padre che è morto anni fa. Pochi mesi fa aveva venduto la sua e ora voleva comprarne un’altra». Luca aveva deciso di fare un giro in città e aveva assicurato all’altro che sarebbe stato di ritorno nel giro di pochi minuti. Il ventiseienne s’è diretto verso il centro, poi da via Tasca ha imboccato via Garibaldi. L’ha percorsa tutta e quando è arrivato all’intersezione con via Nullo ha trovato il semaforo verde. Luca ha deciso di passare e molto probabilmente non ha sentito la sirena d’emergenza di un’ambulanza che stava sopraggiungendo da via Nullo bassa e che si apprestava ad attraversare l’incrocio col semaforo rosso. L’autolettiga trasportava un paziente ed era diretta agli Ospedali Riuniti. L’impatto è stato inevitabile. Il motociclista è piombato contro la fiancata dell’ambulanza: l’urto è stato violento. «Ho visto il ragazzo che rimaneva rigido, attaccato al manubrio della moto - racconta un testimone -; chissà, se avesse mollato la presa, magari sarebbe volato e si sarebbe salvato». Luca resta a terra incosciente. Il personale che è sull’ambulanza dà l’allarme ai colleghi della centrale operativa del 118 e poi scende a prestare soccorso al giovane. Il paziente che è sull’ambulanza viene trasferito su un’altra autolettiga e portato ai Riuniti, mentre il personale medico del mezzo coinvolto nell’incidente è ancora lì a cercare di rianimare il motociclista. Le condizioni di Luca sono disperate. Per più di venti minuti medici e infermieri gli praticano un massaggio cardiaco sul posto, senza muoverlo. Poi anche lui viene caricato su un’autolettiga e portato ai Riuniti. All’ospedale Luca arriva che è in fin di vita: morirà poco dopo. Il giovane che gli ha prestato la moto, non vedendolo tornare, si preoccupa. «È stato un amico comune a dirmelo - racconta il giovane - Mi ha incontrato per caso e mi ha detto che Luca aveva avuto un incidente con la mia moto». Il giovane accorre sul posto, dove nel frattempo sono già giunti gli agenti della polizia locale per i rilievi e per regolare il traffico. (11/08/2006)

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