
(Foto di Giorgio Bolognini)
Vieni, vieni». Sono le ultime parole di Adelaide Roncalli, la veggente delle Ghiaie di Bonate Sotto, spirata nella notte tra sabato e domenica a Milano per un male incurabile. «È stata la sua ultima invocazione - dice il parroco don Davide Galbiati -, voleva raggiungere la meta»
Vieni, vieni». Sono le ultime parole di Adelaide Roncalli, la veggente delle Ghiaie di Bonate Sotto, spirata nella notte tra sabato e domenica a Milano per un male incurabile. «È stata la sua ultima invocazione - dice il parroco don Davide Galbiati -, voleva raggiungere la meta. Per tutta la vita ha inseguito lo sguardo di Dio e finalmente l’ha incrociato».
L’addio ad Adelaide, 77 anni, nella chiesa della piccola frazione ha richiamato almeno duemila persone. Un rito denso di commozione, accompagnato dalla compostezza dei familiari - il marito e le due figlie - stretti nel dolore. Sull’altare, una ventina di sacerdoti, fra i quali l’ex parroco Elio Artifoni, Valentino Ottolini, Battista Cadei, Angelo Bertuletti, sacerdoti dell’Isola, di Brescia e di Valmalenco, monfortani e saveriani.
«Non sappiamo se la Chiesa riconoscerà o meno le presunte apparizioni - ha detto don Galbiati -, oggi non dobbiamo parlare di questo, ma ricordare Adelaide che ha sperimentato la misericordia, ha seguito il modello di Maria». E poi l’affondo: «La sua è stata una vita di nascondimento, non per paura, costrizione o obbedienza, ma perché ha voluto vivere l’esperienza che l’aveva segnata in modo intimo e riservato».
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