In cammino per essere capaci di carità
«Laudato si’» dal 1° al 6 settembre

«Un umano rinnovato, per abitare la terra» è il tema della 10ª Giornata per la custodia del creato, che prende il via martedì 1° settembre a Sotto il Monte.

Gli appuntamenti si concluderanno domenica 6 settembre di prima mattina con la Messa presieduta dal vescovo Francesco Beschi nella grotta-santuario della Madonna della Cornabusa a Cepino, in Valle Imagna.

Si inizia a Sotto il Monte

Il primo appuntamento sarà una celebrazione ecumenica che si terrà martedì alle 20,45 nel Giardino della Pace a Sotto il Monte sul tema «Laudato si’: rinnovare l’umano per custodire la terra», con riflessioni di Winfrid Pfannkuche, pastore della comunità cristiana

evangelica di Bergamo; padre Traian Valdman, parroco e decano della Chiesa ortodossa romena di Milano; don Cristiano Re, direttore dell’Upsl (Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro).

La celebrazione ecumenica sarà guidata da monsignor Patrizio Rota Scalabrini, delegato diocesano per l’ecumenismo, e da monsignor Claudio Dolcini, parroco di Sotto il Monte.

La seconda iniziativa sarà un pellegrinaggio diocesano notturno sulla traccia «Donne e uomini capaci di carità». Si terrà sabato 5 settembre sera (anche in caso di pioggia), sempre a Sotto il Monte, paese natale di San Papa Giovanni XXIII: alle 23,30 ritrovo nel Giardino della Pace, quindi inizio del pellegrinaggio con destinazione il santuario della Cornabusa, seguendo lo stesso percorso che Angelo Roncalli da bambino compiva per raggiungere il santuario attraverso Botta di Sotto il Monte, Mapello, Ambivere, Barzana, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Strozza, Capizzone, Bedulita, Cepino (per informazioni: tel. 035-852483, [email protected].

Sarà disponibile un servizio gratuito di pullman per il rientro a Sotto il Monte. Per motivi organizzativi è necessaria una previa iscrizione via email o telefonica). La grotta-santuario della Madonna della Cornabusa venne definita da San Papa Giovanni XXIII «il santuario più bello, perché costruito da Dio e non dagli uomini», come ricorda il vescovo Francesco Beschi nella lettera di invito e di saluto ai partecipanti al pellegrinaggio diocesano notturno.


Il pellegrinaggio

«Camminare è vivere – scrive il vescovo –, è percepire il tempo che scorre con la vivacità dell’acqua di una sorgente, fresca e limpida perché non ristagna. Il camminare verso la montagna ci fa misurare con le nostre forze, con il peso della fatica, con la passione per la meta. È la carità che mette le gambe al cuore, che dà la forza ai gesti, che anima i progetti: donne e uomini capaci di carità non è uno slogan da gridare, ma un cammino da percorrere con quella intensità e quella passione che la Vergine Maria ci mostra nel Vangelo. Seguendo le orme di Papa Giovanni – scrive ancora il vescovo –, grande uomo che ha saputo camminare lungo le strade del mondo con passo umile, anche noi ci mettiamo in cammino, partendo da dove un giorno, un ragazzino come tanti, lasciò la sua casa per inseguire un sogno. E allora l’augurio che vi faccio è che in questa notte di cammino possiate ascoltare la voce del vostro sogno: ”Cosa devo fare della mia vita? Cosa mi dice Gesù che devo fare della mia vita? Cosa pensa il Signore per me? C’è gioia, pace, carità nel mio cuore per camminare serenamente?” Buon cammino».

L’arrivo del pellegrinaggio è previsto verso le 7 del giorno seguente, domenica 6 settembre, con una Messa presieduta dal vescovo Francesco Beschi «nella grotta-santuario.

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