Una apposita task force creata dal Viminale avrà il compito di registrare e controllare le raccomandate che contengono le domande dei lavoratori extracomunitari stagionali. L’obiettivo è consentire un iter il più rapido possibile dell’esame, prima dell’inoltro agli Sportelli unici, per venire incontro alle esigenze manifestate dal mondo dell’agricoltura, nel quale gli immigrati occupati rappresentano il 13% del totale dei lavoratori, contribuendo in modo determinante all’economia.
La busta che i datori di lavoro dovranno inviare per raccomandata - è stato precisato - dovrà contenere la domanda, compilata sul modulo definitivo del Viminale (scaricabile dal sito del ministero e chiamato «Lavoro subordinato stagionale 2007»), e gli allegati, cioè le fotocopie dei documento del datore di lavoro e del lavoratore.
Complessivamente, in Italia, sono quasi 125mila gli immigrati occupati regolarmente in agricoltura: 84mila (86%) sono a tempo determinato mentre 17mila (14%) a tempo indeterminato.
Circa un quarto dei lavoratori immigrati (24%) proviene da Paesi neocomunitari, un ulteriore 38% riguarda altri Paesi dell’Est Europa. A trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura sono principalmente polacchi (14%), rumeni (14%), albanesi e indiani (7%) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del Nord, e anche in Bergamasca.
Per le organizzazioni degli agricoltori i nuovi ingressi di extracomunitari stagionali sono un’importante risposta alle esigenze delle campagne italiane: per questo la decisione di autorizzare una congrua quota iniziale di lavoratori stagionali è senz’altro in linea con le richieste avanzate per garantire la copertura del fabbisogno annuale manodopera, soprattutto nel momento delle grandi raccolte.
(08/03/2007)
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