Il vescovo in Tribunale: «L'amore
è la più alta forma di giustizia»

Rispetto, stima e incoraggiamento reciproco tra istituzioni diverse: questi i sentimenti richiamati dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, nella visita al tribunale, in occasione degli auguri pasquali. Il vescovo ha anche voluto sottolineare, nel palazzo dedicato alla giustizia, come la forma più alta di giustizia sia l’amore. Lo ha fatto al termine della visita, incontrando le persone che lavorano nel tribunale, proponendo loro l’annuncio della Pasqua cristiana, la morte e risurrezione di Gesù che - ha detto - è sempre un «paradosso» capace di provocare, creare tensione, generare novità. Monsignor Beschi, a partire dall’esperienza della Pasqua di Gesù si è soffermato sulla realtà dell’esperienza di amore, «il cui spessore - ha detto - cerchiamo nelle relazioni interpersonali ma che può anche ispirare la convivenza umana in senso più ampio, nei suoi diversi ambiti. Può anche diventare - ha aggiunto - criterio cui si può ispirare la comunità civile».

E riferendosi in particolare al tema della giustizia il vescovo ha continuato: «Credo che non ci sia opposizione tra giustizia e amore, penso invece - ha spiegato - che la forma più alta di giustizia sia l’amore. Amore che non è accomodamento o qualcosa di poco conto ma piuttosto la più grande forza che l’uomo mette in campo, che esprime la maturità di una persona e della società».

Monsignor Beschi è stato accolto al cancello di via Borfuro dal presidente del tribunale, Ezio Siniscalchi, accompagnato dal procuratore di Bergamo Adriano Galizzi, dal presidente della sezione di Bergamo dell’Associazione nazionale magistrati, Vittorio Masia e dal presidente dell’ordine degli avvocati di Bergamo, Ettore Tacchini. È stato poi il presidente Siniscalchi a porgere il benvenuto ufficiale al vescovo. Entrambi, il presidente del tribunale e il vescovo di Bergamo, nel saluto iniziale, nell’aula della Corte d’Assise dove si sono radunati magistrati, avvocati e personale del palazzo, hanno sottolineato il rispetto e la stima reciproci tra le istituzioni, così come l’impegno comune e quotidiano a servizio delle persone.

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