Cronaca / Bergamo Città
Martedì 08 Dicembre 2009
Il Vescovo alla Festa dell'Immacolata
«Liberiamoci dalla paura dell'altro»
«L’Immacolata Concezione è immagine di bellezza e di libertà. Libertà non è fare infantilmente ciò che si vuole. Libertà significa anche liberarsi dalla paura. Oggi viviamo troppo nel segno della paura: paura della morte, paura dell’altro, paura del diverso da noi. Purtroppo stiamo comunicando questo clima di paura alle giovani generazioni. Libertà significa anche poter sognare. Se l’uomo smarrisce la libertà di sognare rischia di morire nel presente, pur necessario, che però soffoca la nostra esistenza».
Maria icona della vera bellezza e della vera libertà per ogni uomo: è il messaggio lanciato martedì 8 dicembre dal vescovo Francesco Beschi nella basilica di Santa Maria Maggiore durante la tradizionale concelebrazione eucaristica nella solennità dell’Immacolata Concezione. Numerose le persone presenti, fra cui il vicesindaco Gianfranco Ceci, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e Giuseppe Pezzoni, presidente della Mia-Opera di Misericordia Maggiore, che amministra la basilica.
«In questa meravigliosa basilica — ha esordito il vescovo nell’omelia — riavvertiamo qualcosa di cui siamo consapevoli, ma di cui spesso ci dimentichiamo, cioè il nostro bisogno di nutrirci di bellezza. La bellezza si raggiunge attraverso la contemplazione, perché bellezza e fretta non possono camminare insieme. L’uomo ha bisogno di ritornare alle sorgenti della bellezza, che è un mistero inesauribile, sperimentato dal cristiano nell’itinerario dell’anno liturgico».
Maria esprime la bellezza della libertà. «Oggi ci crediamo poco — ha aggiunto il vescovo — perché l’uomo contemporaneo intende infantilmente la libertà come poter fare ciò che si vuole e pensa che la fede sia mortificazione della libertà. L’ostacolo più pesante alla libertà è il peccato, perché schiavitù e presa di distanze da Dio per rinchiuderci nel nostro io».
L’uomo deve anche tornare a imparare a sognare. «Libertà significa anche poter sognare, cioè aprire la nostra mente oltre i confini della realtà presente e pensare al futuro. Se l’uomo smarrisce la libertà di sognare rischia di morire nel presente, pur necessario, che però soffoca la nostra esistenza». Libertà è anche amore. «Maria è figura luminosissima — ha concluso monsignor Beschi —. Maria è donna libera che risplende come libertà e come dono di libertà. Apriamoci all’Immacolata Concezione, contemplando Maria in cui si compie il progetto di Dio sull’umanità. Apriamoci al Figlio Gesù Cristo per respirare anche noi della bellezza della libertà».
C.Ep.
© RIPRODUZIONE RISERVATA