Cronaca
Giovedì 24 Marzo 2005
Il Vescovo ai preti nella Messa crismale «Alla scuola di Gesù e impegnati per il sinodo»
Il vescovo Roberto Amadei, nella chiesa ipogea del Seminario, ha presieduto la Messa crismale del Giovedì Santo, il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio, alla presenza di oltre 650 preti, che ha invitato, nell’omelia, a «rivivere» la loro ordinazione «contemplando Gesù Cristo, sommo ed eterno sacerdote, perché soltanto alla sua scuola possiamo progredire nella comprensione del nostro ministero». Un ministero da ravvivare «con rinnovato impegno nel cammino sinodale, perché sia anche soprattutto per noi un cammino di reale conversione».
Questa conversione si realizza in diversi modi: come adesione più autentica a Cristo Risorto, nel modo di considerare la missione della Chiesa nella società, nello stile di vita personale e comunitario. Il Vescovo ha insistito, nell’omelia, sulla spiritualità del prete, sulla sua decisione di lasciarsi guidare dall’amore del Signore per la Chiesa e per l’umanità e sulla necessità di vivere questa decisione «nel triplice riferimento al vescovo, al presbiterio e al popolo di Dio».
Monsignor Amadei è tornato a più riprese sul tema del sinodo diocesano e ha invitato con forza il preti a collaborare nel cammino sinodale. Li ha poi invitati alla «riconciliazione»: con il Signore, anzitutto, con la Chiesa locale, con i confratelli, con le comunità, con il mondo moderno, «perdonando diverse cose che creano in noi sofferenza e risentimento, come il disinteresse per il Vangelo e la superficialità e faziosità nel giudicarci».
Studio, Parola, lectio divina sono gli elementi necessari per vivere con gioia il ministero di sacerdote. Monsignor Amadei ha indicato come il «primo posto» debba essere dato al Vangelo, così come lo sguardo debba essere costantemente indirizzato all’Eucaristia, cuore e misura dell’agire pastorale. Insieme al vescovo hanno concelebrato l’ausiliare Lino Belotti; Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena; Luca Milesi, eparca emerito di Barentù in Eritrea; dom Paolo Lunardon, abate di San Paolo fuori le Mura a Roma; padre Francesco Monti, abate di Pontida.
(24/03/2005)
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