Cronaca
Venerdì 07 Febbraio 2014
Il rischio valanghe resta alto
I «distacchi» spaventano le aquile
Valanghe sotto controllo e strade riaperte. Giovedì, dalle 17, la Provincia ha disposto la riapertura di tutte le strade nei giorni scorsi interrotte per il rischio slavine: la Valleve-Foppolo, la Gandellino-Valbondione, la Sant’Andrea-Vilminore-Manna e la Valle di Scalve tra Vilminore e Schilpario. GUARDA FOTO E VIDEO
Valanghe sotto controllo e strade riaperte. Ieri pomeriggio, dalle 17, la Provincia ha disposto la riapertura di tutte le strade nei giorni scorsi interrotte per il rischio slavine: la Valleve-Foppolo, la Gandellino-Valbondione, la Sant’Andrea-Vilminore-Manna e la Valle di Scalve tra Vilminore e Schilpario.
Giovedì un elicottero proveniente da Brescia, con a bordo il geologo Federico Rota, consulente della Provincia, ha sorvolato le zone a rischio slavine, provocando alcuni distacchi artificiali.
«In realtà le scariche sono state molto limitate e tutte lontane dalle strade – spiega Daniele Sari, tecnico del settore Viabilità della Provincia – segno della buona stabilità della neve. Dal geologo abbiamo avuto rassicurazione sulla situazione dei versanti. Le temperature nelle prossime ore dovrebbero abbassarsi e anche questo ci pone in condizioni di maggiore sicurezza». Resta comunque alto su tutte le Orobie il pericolo valanghe: il bollettino regionale dà un rischio 4 (forte) su una scala fino a 5.
Dai pendii più ripidi delle montagne intorno a Valbondione di valanghe ne sono scese, senza comunque mettere in pericolo persone o case. La più spettacolare (qui a sinistra) è quella scesa, con possente rombo, verso le 15,15 dal Redorta, lungo la Valle Antica. Si è fermata a un centinaio di metri a monte della strada provinciale. Il rumore ha solo spaventato due grosse aquile reali.
L’elicottero proveniente da Darfo (Brescia), poco dopo le 14, ha provocato artificialmente la caduta di alcune valanghe grazie alle esplosioni della campana. I botti hanno dato risultati positivi facendo staccare diverse valanghe sia a Valbondione sia dal monte Tornone, in Valle di Scalve .
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