Il questore: «Stadio di Bergamo inadeguato per l’odine pubblico»

Salvatore Longo: «Tra le varie possibili soluzioni ne cito una: è obbligatorio giocare a Bergamo? Ci sono tante altre città che dispongono di attrezzature senz’altro più adeguate della nostra»

«I disordini di ieri fanno emergere, tra le altre cose, l’assoluta inadeguatezza dello stadio di Bergamo alle esigenze di mantenimento dell’ordine pubblico. Non c’è un solo parametro di sicurezza che venga rispettato, nemmeno uno». Sono parole che non lasciano dubbio quelle prounciate oggi dal questore di Bergamo, Salvatore Longo.

Quali soluzioni? «Preferisco analizzare con calma la situazione e ne parlerò anche nelle sedi più opportune - ha detto oggi il questore incontrando i giornalisti -. Tra le varie possibili ne cito una: è obbligatorio giocare a Bergamo? Ci sono tante altre città che dispongono di attrezzature senz’altro più adeguate della nostra per rispondere alle esigenze di ordine pubblico. Non dobbiamo permettere che una città rimanga sotto scacco».

Con una localizzazione diversa, ha aggiunto Longo, i più facinorosi sarebbero meno incentivati a partecipare agli scontri, anche se rimane fermo il principio che la gente ha il diritto di andare allo stadio.

«Buona parte della tifoseria - ha precisato il questore - si è dimostrata consapevole, cosciente. Alcuni capi tifosi hanno anche collaborato affinché qualche diverbio non degenerasse. Altri, invece, oltre a non collaborare, si sono dati da fare contro le opposte tifoserie e contro le forze dell’ordine. Con queste persone non abbiamo problemi a usare il pugno duro».

Altri sei in manette

Sono stati tutti convalidati dal Gip di Bergamo gli undici arresti eseguiti in seguito ai disordini avvenuti fuori dallo stadio per la partita Atalanta-Brescia. Oltre ai cinque di ieri, due dei quali sono tifosi bresciani e ai quattro denunciati a piede libero, nel corso della notte sono finiti in manette altri sei ultrà atalantini. Gli agenti della Digos di Bergamo sono giunti all’identificazione dei sei in base alle registrazioni filmate eseguite nel corso degli scontri; e, nel corso della notte, hanno effettuato gli arresti, consentiti dalla legge entro le 36 ore dai fatti cui si riferiscono. La polizia sta comunque continuando le indagini, con le riprese filmate degli scontri, per identificare altri partecipanti.

Tutti gli arrestati oggi sono stati processati per direttissima: tre di loro hanno patteggiato. Un bergamasco di 29 anni ha patteggiato la pena a poco più di quattro mesi, mentre un altro tifoso atalantino, con precedenti, ha patteggiato la pena a due anni e venti giorni per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Per gli altri otto arrestati i processi sono stati rinviati anche se sono state applicate tre misure: un divieto di dimora e due obblighi di firma durante le partite. Tra i coinvolti c’è anche l’ultras atalantino Claudio Galimberti, noto come «Bocia», che oggi stesso aveva un processo per gli scontri dell’incontro Atalanta - Modena del 2002, anche questo processo è stato rinviato. Tra gli arrestati anche un ragazzo tedesco di 22 anni, che ha raccontato di essere arrivato sabato scorso a Bergamo, appunto per assistere al match che anche nel suo paese è noto per i frequenti scontri tra le tifoserie. Il ragazzo ha patteggiato una pena a due mesi e venti giorni per resistenza a pubblico ufficiale, e ha ricevuto il foglio di via dall’Italia.

Gli incidenti di domenica

Gli incidenti si sono verificati durante l’afflusso dei tifosi bresciani, valutati circa in 1.500-2.000. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire prima e dopo la partita per evitare il contatto tra le tifoserie e hanno caricato gli ultrà dell’Atalanta respingendoli nella zona della curva Pisani. La situazione, attorno allo stadio, è stata a lungo caotica, anche per la necessità di tenere a distanza le due tifoserie, divise da una fortissima rivalità. A complicare ulteriormente la situazione pare siano giunti a Bergamo diversi tifosi bresciani privi di biglietto d’ingresso allo stadio. Al termine della partita le forze dell’ordine hanno effettuato una carica di alleggerimento e hanno sparato alcuni fumogeni a Bergamo per allontanare gruppi di tifosi atalantini che, dopo l’incontro Atalanta-Brescia, si erano assembrati nelle vie intorno allo stadio. I tifosi hanno scagliato vari oggetti contro poliziotti e carabinieri, che sono intervenuti mentre i tifosi bresciani si trovano ancora all’ interno dell’impianto sportivo. Intorno alle 17.30 parte dei tifosi bresciani, a bordo di alcuni pullman, ha lasciato lo stadio di Bergamo. Per allontanare i tifosi bergamaschi, asserragliati nella zona alta di Viale Giulio Cesare, Polizia e Carabinieri hanno eseguito un’altra carica di alleggerimento, ma la guarriglia è durata fino intorno alle 19 quando si è ristabilità la tranquillità.

(15/11/2004)

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