Il Pirellone: niente stop ai veicoli Euro 0

Formigoni: «Il ricorso del governo e la mancanza di un regolamento sui filtri blocca la nostra legge» Il provvedimento sarebbe scattato il 1° ottobre e riguardava oltre 100 mila veicoli nella Bergamasca

Dietrofront: i veicoli Euro 0 possono scaldare i motori. Salvo colpi di scena delle prossime settimane, il 1° ottobre non scatterà lo stop alla circolazione previsto dalla legge regionale 24. Idem per le moto a due tempi, il cui fermo era invece previsto dal 1° luglio. «Il ricorso del governo alla Corte Costituzionale e la mancata emanazione dei regolamenti ministeriali per i filtri antiparticolato per i mezzi privati ci impediscono di emanare i provvedimenti attuativi», spiega Roberto Formigoni, decisamente polemico con Palazzo Chigi e il ministero dei Trasporti.

«Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, lo scorso 16 aprile si era pubblicamente impegnato a risolvere la questione, facendo ritirare il ricorso. Invece la questione è ancora in sospeso, al punto che la Consulta ha fissato la trattazione del ricorso per dicembre: quindi la nostra legge (approvata a novembre 2006 – ndr) è di fatto sub judice», sottolinea il governatore.

Poi c’è la parte del ministero, «reo di non aver ancora emanato, nonostante un anno di richieste, il regolamento sull’omologazione dei filtri antiparticolato». Dispositivi che, se installati, avrebbero consentito la circolazione degli Euro 0. «In compenso è stato approvato quello relativo all’installazione sugli autobus, ma solo per il trasporto pubblico», spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Pagnoncelli. In pratica l’installazione non è possibile su quelli a noleggio, che si salvano in corner, visto che a questo punto dal 1° luglio è previsto solo lo stop ai mezzi a gasolio del trasporto pubblico Euro 0. L’unica scadenza che il Pirellone può rispettare, vista l’aria che tira.

I veicoli Euro 0 (benzina e diesel) sono circa 1 milione in Lombardia e poco più di 100 mila nella Bergamasca: l’incertezza normativa li ha (per ora) salvati da una probabile rottamazione o conversione. Ma Formigoni rimanda al mittente le accuse di «sterminio o messa al bando» di questi veicoli: «La legge parla di limitazioni: noi ci assumiamo le nostre responsabilità e speriamo che il governo faccia altrettanto. Vogliamo solo impedire che i cittadini circolino con mezzi inquinanti, non di muoversi, perché sappiamo bene che non tutti possono comprarsi un’auto nuova».

Nell’attesa che la matassa politico-legale venga dipanata, Pagnoncelli assicura che a breve è comunque prevista la regolamentazione di quei provvedimenti della legge 24 non oggetto del ricorso alla Consulta: «Le nuove regole sul bollino blu, obbligatorio per tutti i veicoli dal quarto anno dell’immatricolazione, abolendo la facoltà d’adesione dei Comuni ai controlli».

(31/05/2007)

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