Il Pdl bergamasco è ottimista:
«Così vinceremo anche nel 2014»

Il Popolo della libertà. E dell'ottimismo. «Siamo convinti che, continuando così, vinceremo le elezioni nel 2014. La gente ci sta cominciando a capire dopo un primo periodo d'incertezza». Parole e musica di Giuseppe Petralia, capogruppo a Palafrizzoni.

Il Popolo della libertà. E dell'ottimismo. «Siamo convinti che, continuando così, vinceremo le elezioni nel 2014. La gente ci sta cominciando a capire dopo un primo periodo d'incertezza». Parole e musica di Giuseppe Petralia, capogruppo a Palafrizzoni, nel bilancio del secondo anno di governo del centrodestra in Comune.

Compatti e convinti: «Stiamo facendo fino in fondo il nostro dovere» aggiunge il vicesindaco Gianfranco Ceci. E giù con un'altra botta di ottimismo: «Siamo anche pronti a beneficiare dell'allentamento del Patto di stabilità come Comune virtuoso. E questo grazie anche ad un sindaco concreto e pragmatico come Franco Tentorio». Insomma: «Si può andare lontano».

Del resto, aggiunge Petralia «le classifiche ci danno al 5° posto in Italia come Comune meglio amministrato: la coalizione è forte, non ci sono mai state imboscate e quasi tutte le scelte sono state frutto di confronto e partecipazione». E con la Lega: «Ci sono ottimi rapporti sul piano politico, di alleanza ma anche competizione. Niente a che vedere comunque con le false polemiche che qualcuno solleva».

Ma per il quieto vivere arriva subito una mano tesa anche alle opposizioni: «Al di là di qualche folklore, il rapporto è di massimo rispetto, e lo conferma anche l'intesa su alcuni documenti, come quello sull'omofobia». Insomma, visti da centrodestra sono stati due anni da promuovere: «Il bilancio è positivo: questa è una città ben amministrata, e non solo dal punto di vista contabile».

D'accordo il coordinatore provinciale Carlo Saffioti: «Non siamo amministratori di condominio, come qualcuno sostiene: qui c'è un progetto preciso». In cinque mosse, per la precisione. Con un obiettivo quel filo provocatorio: «Bergamo ombelico del mondo», spiega Ceci. Ovvero pensiamo in grande: «Come ha fatto Brescia, per esempio: la nostra città ha invece sempre il difetto di sentirsi piccola. Non è così: le potenzialità sono enormi» aggiunge Saffioti.

Cinque «macro-aree di cambiamento» le definisce Ceci, «per dare a Bergamo un nuovo volto: quello di una città moderna, lontana dallo stereotipo della sonnacchiosa provincia». Materia di discussione per le minoranze, già pronte ad affilare le armi. Nell'attesa il vicesindaco sciorina gli ambiti d'azione: cultura, città viva, turismo, Expo 2015 e grandi opere.

Dentro ci sta oggettivamente di tutto: da eventi come l'adunata degli alpini dell'anno scorso ai giovedì by night della movida passando per i déhors. Dall'Urban Center agli steward, dalle opere della Carrara a spasso per il mondo («Una grande opportunità») alle manifestazioni del 150° dell'Unità passando all'obiettivo delle Mura patrimonio Unesco e i grandi progetti.

«Il collegamento ferroviario con Orio e la linea T2 per la Val Brembana in ambito Expo: il parcheggio all'ex Gasometro, il polo intermodale, la risalita e il parcheggio di Città Alta». Più il sogno Porta Sud. E la realtà «degli interventi nel sociale, a sostegno della famiglia e più posti nei nido» aggiunge il vicecapogruppo Stefano Lorenzi. Aspettando le modifiche ad un Patto si stabilità «che ci blocca 80 milioni che non possiamo spendere». Sperando che non sia come aspettare Godot.

D. N.

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