Cronaca / Bergamo Città
Martedì 11 Febbraio 2014
«Il nostro lavoro vale e va retribuito»
Scuola, scioperano le attività aggiuntive
«Il nostro lavoro vale e deve essere retribuito»: con questa rivendicazione la Flc-Cgil ha proclamato uno sciopero delle attività aggiuntive del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, a partire dal 21 febbraio e fino al 22 marzo prossimo.
«Il nostro lavoro vale e deve essere retribuito»: con questa rivendicazione la Flc-Cgil ha proclamato uno sciopero delle attività aggiuntive del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, a partire dal 21 febbraio e fino al 22 marzo prossimo.
Si tratterà di incrociare le braccia in occasione di tutte le attività retribuite con il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (il cosiddetto MOF).
La protesta si svolgerà per chiedere il recupero degli scatti 2012 e 2013 e contro la riduzione del MOF. In concreto, lo sciopero per gli insegnanti si tradurrà nell’astensione dalle attività aggiuntive di insegnamento oltre l’orario obbligatorio, retribuite con il MOF, e dall’espletamento delle cosiddette funzioni strumentali; dagli incarichi di coordinatore di progetti (sempre retribuiti con il MOF); dalla sostituzione e collaborazione con il dirigente scolastico e dagli incarichi di responsabile di plesso, di laboratorio, di dipartimento, coordinatore del consiglio di classe e coordinatore personale educativo; dalle ore aggiuntive prestate per l’attuazione dei corsi di recupero per gli alunni con debiti formativi; dalle attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva.
Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario si asterrà, invece, dallo svolgimento di attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali; da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di incarico comprese quelle collegate alle posizioni economiche (I^ e II^) e agli incarichi specifici; dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti con limitazione al proprio piano di lavoro o settore; dallo svolgimento dell’incarico di sostituzione del Direttore generale di servizi di segreteria (DSGA); dallo svolgimento di incarico di reggenza come DSGA presso le scuole sottodimensionate.
«La situazione nelle scuole pubbliche è diventata insostenibile” ha detto poco fa Tobia Sertori, segretario generale provinciale della FLC-CGIL, il sindacato scuola della CGIL. “Non solo il Ministero dell’ Economia e delle Finanze sta cercando di far restituire soldi, giustamente percepiti dai lavoratori e previsti da sequenze contrattuali, ma ai lavorartori sono state bloccate anche le posizioni economiche, assegnate in base ad lavoro effettivamente prestato, spettanti dal 2011. La situazione purtroppo è peggiorata. Le scuole quest’anno avranno una forte decurtazione del salario accessorio da distribuire ai docenti e non docenti che prestano attività aggiuntive a favore degli studenti che consentono alla scuola di garantire ciò che il Piano dell’ Offerta Formativa prevede. Così sono a rischio progetti, recuperi, attività di assistenza agli studenti disabili, commissioni didattiche, sostituzioni dei colleghi assenti, attività di responsabilità e di collaborazione con il dirigente scolastico, gli incarichi specifici al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Il Fondo d’istituto di ogni singola scuola è stato già ridotto lo scorso anno del 40% a causa del blocco degli scatti di anzianità. Per ripristinarli, e solo in parte, le scuole e tutti i lavoratori sono stati depredati del Fondo e del salario accessorio. Quest’anno il Fondo di ogni scuola, per l’offerta formativa, ha avuto una ulteriore decurtazione del 50%. Per il secondo anno consecutivo vengono tolti dalle tasche dei lavoratori i soldi a loro destinati per lavori e prestazioni aggiuntive. È un’aggressione al lavoro e al suo valore. Per queste ragioni, la FLC-CGIL chiede che vengano reperite le risorse necessarie per garantire il pagamento delle attività aggiuntive del personale docente e non docente e proclama questo sciopero».
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