Il Museo donizettiano chiude
Rinnovato in tre mesi: più musica

Il Museo donizettiano chiude da mercoledì 7 gennaio sino alla fine di marzo causa «rinnovamento del percorso espositivo». Ad annunciarlo un cartello affisso sul portone di via Arena.

Ci vorranno tre mesi per l’intervento di restyling programmato dalla Mia, proprietaria dell’edificio nel quale aveva sede anche il Conservatorio, e dalla Fondazione Bergamo nella storia, che gestisce la struttura. Un intervento indispensabile; il museo, inaugurato nel 1906 e mai rinnovato, mostra evidenti segni del tempo.

In vista di Expo si è deciso di mettere mano al riallestimento e alla valorizzazione del sito, con l’intenzione di svecchiarlo senza snaturarlo. Il percorso espositivo sarà ripensato. I quadri (i dipinti di Loverini, Scuri e Tallone che ritraggono Donizetti, Mayr e altri musicisti bergamaschi) e i reperti in mostra(oggetti appartenuti al compositore, scritti autografi e strumenti) verranno restaurati.

Il rinnovamento riguarderà anche le teche in legno che custodiscono i cimeli, i tendaggi e gli strumenti in ausilio ai visitatori (schede e audio-guide). Restauri in corso anche per i mobili della camera da letto di Donizetti provenienti da Palazzo Scotti, dove l’operista morì l’8 aprile del 1848. Il nuovo percorso espositivo lascerà più spazio alla musica. I visitatori saranno dotati di speciali telefonini che consentiranno di ascoltare brani delle opere donizettiane attraverso un percorso musicale integrato, fatto di suoni e immagini.

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