Meno progetti, più tabelline, più grammatica, più sintassi. Per le tre «I» (cioè inglese, impresa, internet) c’è tempo, prima occorre che i ragazzi imparino l’italiano, la matematica, la storia, la geografia e le scienze. Il diktat - a pochi giorni dalla prima campanella - arriva dalle nuove indicazioni per i curricola della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, presentate questa mattina dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Indicazioni sperimentali che le scuole potranno tuttavia applicare nel pieno dell’autonomia scolastica, accogliendo in toto o in parte il tracciato indicato per i prossimi due anni, quando si procederà a una risistemazione complessiva di tutto il periodo dell’obbligo. «Servono - ha detto il ministro - programmi più agili, senza una didattica di Stato: le indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione oraria degli insegnanti». La lista degli obiettivi indicata dal ministero tiene conto degli orientamenti europei, ma è anche attenta ai contenuti più significativi della nostra tradizione culturale. «La didattica delle indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento dell’alunno. Le nuove indicazioni intendono essere rispettose dell’autonomia degli insegnanti: definiscono i criteri che una buona proposta didattica deve rispettare, ma non prescrivono in modo dettagliato e minuzioso come devono lavorare gli insegnanti». Per la prima fase iniziale di accompagnamento saranno stanziati 36 milioni di euro come previsto dalla Finanziaria 2007. Le singole discipline saranno proposte all’interno di tre grandi aree disciplinari: area linguistico-artistico-espressiva, area storico-geografica, area matematico-scientifico-tecnologica. L’obiettivo è sottolineare l’importanza di un insegnamento disciplinare non frammentato, ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. Tra le indicazioni specifiche l’invito per l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) a dedicare percorsi di approfondimento alla storia del Novecento. «L’analisi del mondo contemporaneo - spiega Fioroni - reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse vicende che caratterizzano il mondo attuale; la formazione dell’Unione europea; la nascita e le vicende della Repubblica italiana sono da considerarsi decisive, se osservate dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza e della capacità di orientarsi nella complessità del mondo attuale e di progettare il futuro».(04/09/2007)
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