I problemi nel trasporto ferroviario pendolari ci sono stati, ma ora la situazione è in fase di miglioramento. Si può riassumere così la risposta del sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti Bartolomeo Giachino all'interrogazione parlamentare sottoscritta dagli onorevoli Pezzotta, Stucchi, Misiani e Caparini. «Le difficoltà registrate nel trasporto ferroviario della Lombardia sono conseguenza di una serie di fattori che hanno comportato ripercussioni negative sull'andamento dei servizi - si legge nel documento del Ministero - tra cui le variazioni dell'offerta attuate per realizzare il progetto dei nuovi sistemi cadenzati pianificati dalla Regione, la modifica della programmazione di circa 700 treni su 1200 e l'introduzione di 55 treni in più al giorno, le avverse condizioni meteo e il forte ritardo con cui si è pervenuti all'elaborazione definitiva dell'orario».
Il ministero spiega anche che, «allo scopo di risolvere le problematiche insorte, sono state avviate rilevanti azioni correttive, che hanno consentito un progressivo miglioramento della situazione a partire dalla seconda metà di gennaio, come emerge dall'indice di puntualità».
Il Ministero risponde punto per punto alle richieste dei politici bergamaschi e sulla perdita dei collegamenti diretti Brescia-Bergamo-Milano passa la palla alla Regione: «È stata valutata e condivisa dalla Regione Lombardia, assicurando nelle fasce a valenza pendolare nella stazione di Bergamo le coincidenze entro i 7 minuti necessarie per raggiungere il capoluogo lombardo».
Il collegamento Milano-Bergamo via Treviglio, secondo il Ministero, «è stato interessato da un sistema di offerta costituito da treni regionali che effettuano tutte le fermate, implementato da ulteriori collegamenti veloci a rinforzo delle fasce orarie di maggior traffico pendolare», mentre sulla via Carnate «i convogli della linea, che nel precedente orario terminavano la corsa nella stazione Centrale, sono stati prolungati su Milano».
E poi la risposta all'interrogazione parla di treni più veloci (quelli da Porta Garibaldi a Bergamo delle 17.10 e 18.10), di nuovi mezzi (quello da Brescia delle 6.57 e a Bergamo alle 7.48 e quello da Bergamo alle 20.40 e in arrivo a Bescia alle 21.38) così come si segnala che «la nuova programmazione del treno regionale 2606 Bergamo-Milano ferma solo a Cassano e Melzo».
Un commento anche sui finanziamenti: «Lo stanziamento di 480 milioni - si legge nel documento - è stato firmato dal Ministro dell'Economia con una ripartizione in tre anni»
Immediato il commento di Fontana: «Dal documento emerge che la situazione del trasporto locale su ferrovia in provincia di Bergamo rimane molto complicata e la soluzione non è certo a portata di mano. Tuttavia sono da valutare con soddisfazione i leggeri miglioramenti apportati negli ultimi tempi - dichiara -. Per sbloccare davvero la situazione serve però un confronto serio tra Regione Lombardia e Trenitalia per dare un servizio all’altezza delle necessità del mercato lombardo». Anche il Ministro Matteoli nell’ultima visita a Bergamo, si è reso disponibile a promuovere e favorire un tavolo di confronto tra Regione Lombardia e Trenitalia per risolvere la problematica in qestione: «Da valutare positivamente inoltre - conclude Fontana - anche la disponibilità del Governo di aprire un confronto stretto con i parlamentari al fine di valutare tempestivamente le problematiche rilevate dai disagi quotidiani che i pendolari sopportano».
Più duro l'onorevole Misiani: «Una risposta del tutto deludente e inadeguata - commenta il deputato del Pd -. La vicenda lombarda è paradigmatica dello sfascio nel nostro paese del trasporto ferroviario locale, che è stato sostanzialmente abbandonato al suo destino: basta vedere quanto scarse sono le risorse che il Governo programma di investire in questo settore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ogni giorno centinaia di migliaia di pendolari nella nostra regione sono condannati a subire disagi indegni di un paese civile». E poi sottolinea: «L'ottimismo del sottosegretario in merito a presunti miglioramenti del servizio non trova alcun riscontro nei dati raccolti da Legambiente e dai comitati di pendolari (confermati in buona parte anche dai dati ufficiali di Trenitalia, che evidenziano il mancato rispetto in 15 direttrici su 29 dei parametri di ritardo e soppressioni), secondo cui la puntualità dei convogli continua a rimanere a livelli inaccettabili». Infine una dichiarazione sul piano orari di giugno: «È di pochi giorni fa l'annuncio che a giugno non ci sarà l'aumento dei treni da Milano a Treviglio con l'attivazione delle linee S (treni suburbani), come invece era previsto dal patto per il trasporto pubblico siglato a novembre 2008. È l'ennesima conseguenza dello scontro tra la Regione e Trenitalia sul nuovo contratto di servizio (quello precedente è scaduto a fine 2007), e le vittime sacrificali di questa situazione continuano ad essere i pendolari. Per tutti questi motivi, al di là delle rassicurazioni del sottosegretario, in Lombardia le promesse fatte dal Presidente Formigoni di un servizio migliore grazie al raddoppio della Bergamo-Treviglio e al quadruplicamento della Treviglio-Pioltello rimangono un lontano miraggio».
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