Il leader della banda dei «vecchietti»
a giudizio per rapina. A 80 anni suonati

«Nato in provincia di Vibo Valentia l’8 agosto del 1934». Ma a dispetto della carta d’identità Vincenzo Bornino, calabrese residente a Calolziocorte, sembra non voler sentir parlare di pensione.

Ha 80 anni compiuti e il suo «curriculum» giudiziario parla di furti, rapine, un omicidio (nel 1975), persino un «ratto a scopo matrimoniale» compiuto nel lontano 1962. Abbastanza per ritirarsi e dichiarare conclusa la carriera? Così sembrava, dato che dal 1999 in avanti l’uomo non aveva più avuto alcun guaio con la giustizia.

Mercoledì mattina 22 aprile, però, il suo nome è ricomparso in Tribunale a Bergamo, perché rinviato a giudizio con l’accusa di essersi reso responsabile della rapina avvenuta il 19 febbraio 2013 all’ufficio postale di Caprino. Era stato arrestato nell’agosto scorso, perché riconosciuto come l’autore (insieme a un complice non identificato) della rapina. I due banditi, uno armato di pistola, avevano minacciato il personale allo sportello. Si erano fatti consegnare 911 euro ed erano fuggiti a piedi.

Le vittime della rapina lo avevano riconosciuto successivamente in un albo fotografico sottoposto loro dai carabinieri, che sospettavano proprio di Bornino perché, ad aprile 2013, il calabrese era stato arrestato con altri due anziani - la rapina dei «vecchietti» - con l’accusa di essere stato l’autore di un colpo all’ufficio postale di Gerosa.. L’80enne è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 27 gennaio 2016. Nel frattempo la misura cautelare è stata revocata e l’anziano è tornato in libertà.

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