Il «Gleno» diventa una fondazione

È ufficiale: la Casa di riposo di via Gleno diventa fondazione. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione dell’ormai ex Ipab (Istituzione pubblica d’assistenza e beneficenza): la nuova denominazione è «Fondazione di partecipazione Santa Maria Ausiliatrice». La decisione è stata presa ieri dal Consiglio di amministrazione, presieduto da Gianni Pagnoncelli - e composto anche da Sergio Bonetti, Alberto Mazzoleni, Antonio Pagliuca e Ivano Pierotti - che ha approvato il nuovo statuto.

La discussione che ha preceduto la scelta è stata intensa Il dubbio era tra Fondazione e Azienda di servizi alla persona (Asp): ora il Gleno abbandona la qualifica di Ipab, così come richiesto dalla Regione, per diventare una Fondazione sì, ma di partecipazione. Una formula che consente l’ingresso successivo alla costituzione di altri soggetti pubblici o privati, cosa che invece non succede nelle fondazioni tradizionali.

La Fondazione si costituisce con un capitale proprio di 22,7 milioni di euro. L’atto ufficiale prevede due tipi di soci: «fondatori» pubblici e privati, che potranno, previo versamento minimo di 250 mila euro, avere diritto alla nomina dei consiglieri, e i «soci partecipanti» che con un versamento minimo di 2.500 euro all’anno, potranno partecipare a un’assemblea informativa. Il Cda sarà poi composto da sette membri: 4 eletti dai soci pubblici e 3 da quelli privati.

(20/10/2003)

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