Cronaca
Venerdì 06 Dicembre 2002
«Il documento è una buffonata» Si difendono così i presunti naziskin
«Il documento è una buffonata» Si difendono così i presunti naziskin«Il documento ritrovato è un’autentica buffonata, devo averlo fatto quando ero ancora adolescente, non mi ricordavo neppure di averlo quando i carabinieri l’hanno trovato...». Con queste parole Roberto Rigamonti, operaio ventiduenne residente a Terno d’Isola, smentisce le accuse per associazione a delinquere finalizzata a lesioni aggravate da motivi razziali emesse ieri nei suoi confronti e di altri 10 giovani della provincia bergamasca.
I ragazzi, di un’età compresa tra i 22 e i 33 anni e residenti nella zona dell’Isola, sono accusati di aver dato vita ad una vera e propria banda che organizzava raid punitivi a sfondo razzista, in particolare ai danni di immigrati e giovani dei centri sociali.
Le imputazioni emesse si basano proprio sul documento choc ritrovato dai Carabinieri di Zogno nell’abitazione di Rigamonti e che lui contesta: una sorta di pagellino dove vengono spiegate le spedizioni punitive degli skinhead e il punteggio dato ad ogni raid a seconda delle vittime aggredite che potevano essere immigrati extracomunitari, spacciatori o agenti della polizia.
(6/12/2002)
Su L’Eco di Bergamo del 7/12/2002
© RIPRODUZIONE RISERVATA