Il delitto Barcella va in Appello
Sei anni in più a Roberto Poletti

Quindici anni per Geremia Telini, imprenditore quarantacinquenne di Gorno;14 anni e due mesi per Roberto Poletti, disoccupato quarantenne, pure lui di Gorno. È la sentenza con cui la corte d’assise ha rivisto il verdetto sull’omicidio di Santo Barcella.

Quindici anni per Geremia Telini, imprenditore quarantacinquenne di Gorno;14 anni e due mesi per Roberto Poletti, disoccupato quarantenne, pure lui di Gorno. È la sentenza con cui la corte d’assise d’appello di Brescia venerdì scorso, dopo sei ore di camera di consiglio, ha rivisto il verdetto di primo grado sull’omicidio di Santo Barcella, l’artigiano settantenne di Clusone trovato morto nei boschi sopra Gandino nel marzo del 2011.

Telini è considerato la mente del delitto, maturato per un credito da 15 mila euro che l’imprenditore vantava nei confronti della vittima e del quale pretendeva la restituzione. Poletti è invece l’«aiutante», quello che avrebbe preso parte alla spedizione punitiva pensando però che non degenerasse in un assassinio: per questo motivo gli è stato riconosciuto il concorso anomalo, e cioè l’apporto di colui che accetta di commettere un reato (nel caso specifico lesioni ed estorsione) diverso da quello che poi si configurerà realmente (l’omicidio).

Essendo i due rei confessi, durante il processo di secondo grado i termini della vicenda e dei ruoli dei due imputati sono rimasti invariati. Perché allora sono mutate le pene? Perché i giudici bresciani hanno interpretato in modo diverso rispetto al gup Bianca Maria Bianchi (si giudicava con rito abbreviato) il calcolo di aggravanti, attenuanti e in particolare le recidive.

© RIPRODUZIONE RISERVATA