Il debutto di Gori in Consiglio comunale
«Siamo qui per far succedere le cose»

«Il nostro programma di coalizione è visto come una risposta ai problemi della città: tutti pensiamo che Bergamo abbia grandi potenzialità, eppure fa fatica a concretizzarle» ricorda Gori. Via libera, con l’astensione del Patto Civico alla presidenza dell’aula a Marzia Marchesi.

«Immaginiamo una Bergamo più aperta, rispettosa delle differenze ed europea». È un Giorgio Gori comunque emozionato quello che presta giuramento come sindaco davanti al (suo primo) Consiglio comunale: «Siamo qui per far succedere le cose»

E nel suo primo intervento riparte dagli indirizzi generali di quel programma elettorale che l’ha visto sconfiggere Franco Tentorio, ancora presente in aula dopo ben 44 anni. E al quale Gori rende omaggio in apertura di seduta, rinnovandogli «rispetto e stima per il suo impegno».

«Il nostro programma di coalizione è visto come una risposta ai problemi della città: tutti pensiamo che Bergamo abbia grandi potenzialità, eppure fa fatica a concretizzarle» ricorda Gori. «Ci sono difficoltà che rischiano di zavorrarci e innestare il declino».

«C’è una sfida da affrontare, quella di rendere il territorio attrattivo per le imprese e il territorio» Così come quella del sociale: «Difendere i servizi vuol dire innovarli, progettare un nuovo modello di welfare comunitario, non guardare indietro». O del commercio: «Se vive il commercio vive la città, e viceversa». E di una famiglia che cambia sempre più velocemente: «Alla quale servono nuove risposte, come il rinnovo del fondo famiglia lavoro che faremo subito, il potenziamento dei nidi e una maggiore conciliazione tempi lavoro». Ma anche i giovani «scommetteremo su di loro» e la sicurezza: «Penso ad un maggiore coordinamento delle forze dell’ordine, ma anche ad un città più viva».

Grande spazio dell’intervento è stato dedicato alla mobilità: riorganizzazione delle aree di sosta, parcheggi periferici, estensione servizio serale degli autobus, corsia protetta da San Fermo al nuovo ospedale, via le auto dalle piazze di Città Alta, investimenti sulla infomobilità, piste ciclabili interconnesse, la revisione delle tariffe del parcheggio dell’ospedale e pedonalizzazione del centro, i temi accennati e peraltro già contenuti nel programma elettorale. «Puntiamo su una mobilità più efficiente e sostenibile», ricorda il sindaco: in un’ottica sovracomunale che parte dalla mobilità ma si estende ad una «grande città di 40 Comuni ora priva di governo. Serve un’alleanza strategica per una forte integrazione tra i territori: serve un forte quadro di accordi».

Prima dell’intervento di Gori, elezione del presidente dell’aula: nonostante l’astensione del Patto Civico, via libera a Marzia Marchesi (Pd), prima donna a presiedere l’assemblea nella storia cittadina: il vicepresidente è Gianfranco Ceci (Forza Italia).

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