Il cromo nel campus di Treviolo
«Il materiale era certificato»

Le analisi dell'Arpa hanno rilevato un livello di cromo ben oltre la soglia consentita dalla legge, ma le certificazioni allegate a quella partita di materiale, oggi incriminata, dicevano che tutto era in ordine. La viocenda è sempre più tinta di giallo.

Le analisi dell'Arpa hanno rilevato un livello di cromo ben oltre la soglia consentita dalla legge, ma le certificazioni allegate a quella partita di materiale, oggi incriminata, dicevano che tutto era in ordine. È sempre più tinta di giallo la vicenda riguardante il cantiere per la realizzazione del nuovo campus scolastico di Treviolo, quinto filone d'inchiesta (in ordine di tempo) che vede al centro l'impresa Locatelli di Grumello del Monte.

«Anche quella partita di materiale, così come tutte le alte giunte in cantiere, avevano certificazione allegata che ne comprovava le regolarità. Altrimenti non sarebbe stata fatta entrare», osserva il direttore dei lavori del campus scolastico, l'architetto Flavio Todeschini.

Proprio a garanzia della buona qualità del materiale che giungeva con i camion della Locatelli nel futuro campus scolastico di via Papa Giovanni, il Comune di Treviolo e la direzione dei lavori fecero eseguire ulteriori analisi, non accontentandosi della sola certificazione della ditta. 

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