Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 05 Ottobre 2015
Il Cesvi festeggia il 30° compleanno
Video del «Terzo Segreto di Satira»
In occasione del 30° compleanno di Cesvi, il Terzo Segreto di Satira - il collettivo di videomakers che spopola su YouTube con oltre 9 milioni di visualizzazioni - ha deciso di unirsi agli auguri con un video speciale che ironizza sui luoghi comuni legati alla cooperazione, all’Africa e all’aiuto umanitario.
Il sorriso è assicurato grazie alla loro pungente vena satirica ma l’obiettivo è anche serio e fa riflettere su quali sono le motivazioni che spingono a diventare operatore umanitario, cosa significa scegliere di lavorare al servizio dei più deboli, nonostante le difficoltà della vita in contesti di emergenza.
Carlo è un classico «spiantato di sinistra», ha 30 anni ed è ancora all’università; crede di poter salvare il mondo facendo la raccolta differenziata e la lavatrice una volta al mese. Un giorno, fuori dall’Università, Carlo conosce Camilla, una volontaria che gli consegna un volantino sull’Africa… Un post con un viso di un bimbo di colore con gli occhi grandi lo colpisce e capisce che il suo posto non è qui, ma la sua missione è di aiutare le persone che hanno bisogno di lui. Alla mensa dei poveri? «Troppo comodo». Al centro anziani? «Troppi anziani»…. Carlo decide: «Vado in Zimbabwe».
Un modo divertente per dire che occorre «fare bene il bene» e che il lavoro del cooperante non si improvvisa: servono professionalità, competenze, flessibilità e una grande capacità di gestire situazioni complesse.
Nell’ultimo anno Cesvi ha aiutato oltre 1 milione di persone in Africa, Asia, America Latina e nei Balcani, investendo l’88% delle proprie risorse direttamente sul campo.
Sono oltre 40 gli operatori umanitari Cesvi che ogni giorno, insieme a circa 500 operatori locali, lavorano in oltre 25 Paesi per affrontare ogni tipo di emergenza e per ricostruire la società civile dopo guerre e calamità, intervenendo con progetti di lotta alla povertà e di sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse locali e sul protagonismo delle popolazioni beneficiarie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA