Il capostazione: pulsante premuto
«L’ho fatto nel momento corretto»

Io quel pulsante l’ho schiacciato, ma quando era il momento di farlo». Non ha voglia di parlare Aurelio Carminati, il dirigente movimento della stazione di Ambivere che il giovedì mattina del disastro ferroviario di Pontida era nella cabina di lavoro da cui è stato premuto il pulsante per il sollevamento delle sbarre.

«Io quel pulsante l’ho schiacciato, ma quando era il momento di farlo». Non ha voglia di parlare Aurelio Carminati, il dirigente movimento della stazione di Ambivere che il giovedì mattina del disastro ferroviario di Pontida era nella cabina di lavoro da cui è stato premuto il pulsante per il sollevamento delle sbarre del passaggio a livello di Cà de Rizzi.

Lo incontriamo alle 19 nel cortile della sua casa di Bottanuco, dopo che la moglie Carla Pagnoncelli lo manda a chiamare dalla figlia. «Aurelio, dille che sei tranquillo, che hai fatto solo il tuo dovere, non hai niente da nascondere» lo incita la moglie affacciata alla finestra.

La Polfer ha sequestrato le memory card e la documentazione in cui sono tracciati tutti i movimenti del treno e dei passaggi a livello. «È tutto tracciato, c’è la mia firma sulle note – spiega Carminati –. Ma io ho schiacciato il pulsante prima dell’incidente, non dopo, sono intervenuto quando l’operazione andava fatta».

Circa un’ora prima che il treno Bergamo-Lecco travolgesse l’ambulanza, infatti, i residenti hanno raccontato che le sbarre erano rimaste abbassate per 25 minuti e che si era formata una lunga colonna di auto. Cosa che si era ripetuta alle 9,42. In quel caso, però, dopo 10 minuti le sbarre si erano alzate. Ma se non è stato Aurelio Carminati a spiombare il pulsante alle 9,50, chi è stato?

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