Il cane abbaia due minuti a Seriate
Condannata a 25 mila euro di multa

Il cane abbaia per 149 secondi tra le 10 e le 21,30 e per due secondi nelle ore notturne e il giudice la condanna al pagamento di una multa e delle spese legali per un totale di 25 mila euro. Ma l’associazione Aidaa non ci sta.

Il cane abbaia per 149 secondi tra le 10 e le 21,30 e per due secondi nelle ore notturne e il giudice la condanna al pagamento di una multa e delle spese legali per un totale di 25 mila euro. Non è una scena di «Scherzi a parte», ma una sentenza emessa dal tribunale civile di Bergamo a firma del giudice Elena Gelato nello scorso mese di febbraio che condanna una coppia di Seriate a pagare complessivamente 25.000 euro per l’abbaio di due minuti dei propri cani e inoltre la sentenza condanna la coppia a isolare i cani allontanandoli dalla casa dei vicini.

La vicenda era iniziata nel 2007 quando i vicini portarono i coniugi di Seriate davanti al giudice di pace perchè a loro dire il cane abbaiava e disturbava, nel 2008 arriva la sentenza del giudice, ma i coniugi ricorrono in appello, qui dopo alcune udienze il giudice Gelato chiede che venga eseguita la perizia di un tecnico sull’abbaio del cane dalla quale risulta che lo stesso cane supera il limite di abbaio per poco più di due minuti nelle ore diurne e per pochi secondi nelle ore notturne.

Tutto farebbe pensare ad una composizione bonaria ed invece a febbraio arriva la doccia fredda del pagamento complessivo di 25.000 euro per due minuti di abbaio a questa si unisce la beffa infatti nel frattempo il cane era deceduto da tre mesi di fatto facendo cadere le motivazioni stesse della sentenza. «La sentenza purtroppo è definitiva- commenta Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente - ma noi abbiamo deciso lo stesso di approfondire la questione dando mandato di studiare la stessa sentenza al nostro avvocato Grazia Scarola di Como per vedere cosa è possibile fare contro questa sentenza semplicemente assurda. Andremo fino in fondo magari appellandoci al presidente della Repubblica o chiedendo la revisione del processo resta comunque l’assurdità di tale precedente e purtroppo i signori si sono rivolti a noi troppo tardi». La coppia intanto ha già versato 15.000 euro.

A spiegare legalmente le incongruenze della sentenza è proprio l’avvocato Grazia Scarola del tribunale degli animali di Aidaa e del foro di Como: «Ho esaminato la sentenza di febbraio 2014 del Tribunale di Bergamo in merito all’abbaio di un cane nel giardino privato dei suoi padroni. La trovo sconcertante con profili diretti di istigazione al maltrattamento dell’animale stesso. Preliminarmente non si può certamente parlare di “intollerabilità delle immissioni prodotte dall’abbaio del cane” se chi si lamenta è un solo vicino di casa mentre tutti gli altri hanno testimoniato il contrario davanti al giudice. È inoltre ridicolo parlare di “intollerabilità “ quando il consulente stesso dichiara che “nell’arco delle ventiquattro ore il cane ha abbaiato quindici volte, di cui una in orario notturno”. E rincara ancora la dose l’avvocato Scarola: “Lo stesso consulente ammette che i singoli abbai sono durati “solo alcune decine di secondi (a volte peraltro per quasi un minuto)”...Ma di cosa stiamo parlando? - domanda il legale -. Aberrante la considerazione contenuta nella sentenza che sia proprio l’abbaio in sé ad essere fonte di fastidio: “si rileva come il tipo di immissioni prodotte dall’abbaiare del cane, per quanto contenuto nella sua durata, sia da ritenere fonte di particolare disturbo».

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