Ici, no di Seriate e Treviglio
I sindaci: momento sbagliato

Il ripristino del pagamento dell'Ici per la prima casa non trova il benestare dei sindaci dei grandi Comuni della Bergamasca. Preoccupati per i problemi che questo comporterà ai residenti, già pressati dalla morsa della crisi.Momento sbagliato, famiglie in difficoltà. Vota il sondaggio

Il ripristino del pagamento dell'Ici per la prima casa non trova il benestare dei sindaci dei grandi Comuni della Bergamasca. Preoccupati per i problemi che questo comporterà ai residenti, già pressati dalla morsa della crisi.

E anche se tra il ritorno dell'Ici e l'aumento dell'Irpef c'è chi preferisce la prima soluzione, la speranza è che questa imposta sia compensata da una progressiva detassazione – su altri settori – per i cittadini.


Silvana Santisi Saita, primo cittadino di Seriate, ha manifestato contrarietà per la reintroduzione dell'Ici: «Sono preoccupata – ha affermato – perché sarà un problema per le famiglie, non si può dimenticare che molte persone hanno perso il lavoro a causa di questo periodo di crisi».

Il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni ha ricordato che l'abolizione dell'Ici in passato è stata graduale. Sulla sua reintroduzione si è detto «d'accordo con la collega Saita, questo non è il momento di introdurre nuove tasse per i cittadini». La definizione dell'Ici come tassa federalista è uno dei punti condivisi tra tutti i sindaci interpellati.

Luca Carrara, che guida l'amministrazione di Albino, ha ricordato che «nessuno è contento di pagarla, ma tra l'Irpef e l'Ici preferisco che il governo agisca sull'Ici».

Il sindaco di Romano di Lombardia Michele Lamera ha rilevato che la reintroduzione dell'Ici dà respiro ai Comuni che utilizzano i fondi per offrire servizi. Quindi, i residenti possono vedere nel concreto come sono spesi i soldi delle tasse, e quindi i risultati tangibili dei loro sforzi. Però «mi preoccupa che la reintroduzione dell'Ici non sia accompagnata da una progressiva detassazione per i cittadini».

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