I terreni fra Brebemi e Ferrovia
Sbloccati i fondi per i proprietari
La problematica sembra essere stata risolta. C’è però un piccolo giallo in merito a una questione non da poco: chi si dovrà fare formalmente carico di acquisire i terreni e, di conseguenza, procedere poi con il pagamento ai proprietari.
La problematica sembra essere stata risolta. C’è però un piccolo giallo in merito a una questione non da poco: chi si dovrà fare formalmente carico di acquisire i terreni e, di conseguenza, procedere poi con il pagamento ai proprietari.
Non a caso, come sottolinea il presidente della Coldiretti Bergamo Alberto Brivio: «Gli agricoltori, fino a quando non vedranno concretamente i pagamenti, rimarranno in stato di agitazione».
Stiamo parlando delle oramai arcinote aree interposte fra l’autostrada Brebemi-A35 e la linea ferroviaria Av/Ac (Alta velocità/Alta capacità) detta anche Tav: si tratta di quei terreni «imprigionati» fra le due grandi infrastrutture per le quali i loro proprietari non hanno ancora ricevuto un euro di indennità pur non potendole coltivare.
Per loro c’è una bella notizia: qualche giorno fa si era appreso che fra Brebemi spa e Rfi (Rete ferroviaria italiana) era stato raggiunto l’accordo su come spartirsi queste aree e pagarle (50% a testa). Ieri, nell’ambito della riunione svoltasi a Palazzo Lombardia per parlare degli espropri Teem (la tangenziale est esterna di Milano), è stato reso noto che da Cal (Concessioni autostrade lombarde) è arrivata la indispensabile approvazione a questo accordo che sblocca di fatto i pagamenti. In ballo, secondo cifre fornite da Coldiretti Bergamo, ci sono, solo nella Bergamasca, 10 milioni di euro per 530 mila metri quadri.
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 5 luglio 2014
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