I tassisti italiani sono ormai apertamente sul «sentiero di guerra» e quelli bergamaschi non fanno ovviamente eccezione. I motivi del malcontento sono tanti ma i nodi centrali appaiono soprattutto due: la liberalizzazione inflazionerebbe pesantemente la categoria e la qualità del servizio, sostengono i tassisti, si abbasserebbe inesorabilmente.«Con questo decreto legge - commenta Claudio Pagani, durante una pausa sul piazzale dell’aeroporto di Orio al Serio - diventerà molto più facile fare il tassista e la licenza, che rappresenta un po’ la nostra liquidazione, verrebbe irrimediabilmente declassata. Il problema non è legato alla mancanza di taxi. Effettivamente dopo le 18 può esserci qualche difficoltà nel reperire un’auto pubblica perché c’è maggior lavoro, ma ci sono anche altre fasce orarie in cui noi operatori attendiamo a lungo prima di vedere un cliente. Diventando più facile accedere a questo mestiere, inoltre, il lavoro diminuirebbe ulteriormente per tutti. Proviamo a pensare a chi ha appena acquistato la licenza ed ogni fine mese deve mettere via un bel gruzzolo per pagarla, per un periodo tra i sette e i dieci anni, e quindi è costretto a guadagnare il più possibile».Tra l’altro è emerso tra gli operatori a Orio che domani dovrebbe esserci a Milano un incontro tra i rappresentanti dei tassisti e il sindaco Letizia Moratti nell’intento di appianare le divergenze.«Con questo nuovo decreto - dice Erminio Bazzoli, un altro tassista - ciascun Comune potrà organizzare l’attività dei taxi come meglio crede. Ma la liberalizzazione di qualsiasi licenza non l’accetta nessuno, che si parli di parrucchieri, giornalai o salumieri. Allora di questo passo andremo a fare i dipendenti comunali: prenderemo uno stipendio e lavoreremo 8 ore al giorno invece delle 12 attuali che sono necessarie per sopravvivere».«La cosa più scandalosa - dice Flavio Sibio, rappresentante dei tassisti di Bergamo - è che molti di noi hanno appreso la notizia direttamente dai giornali. Solo in Italia possono accadere cose del genere. Sarà certo più facile improvvisarsi tassisti, non lo discuto, ma calerà di sicuro la qualità del servizio e la gente sarà più scontenta. Teniamo conto che già la nostra categoria non è vista con l’aureola in testa, ci manca solo chi si inventa un mestiere del genere dalla sera alla mattina. Per cui questo decreto, che è passato sopra la nostre teste perché non sono state interpellate le categorie e tra l’altro ha ancora molti punti oscuri, ha tutta l’aria di essere stato concepito da chi è incompetente in materia. Di sicuro questa tegola che ci è piovuta addosso innescherà una vertenza che si può già prospettare molto pesante e lunga».(02/07/2006)
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